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Ottobre 2005

Intervista a... Earen, uno di quelli che fa della curva Nord la sua seconda casa...

- Come nasce il tuo amore per il Parma calcio, tu nato e residente a Torino tifoso dal DNA crociato e cosa pensano i tuoi amici e concittadini della tua fede gialloblu?

Il mio amore per il Parma e per Parma, nasce nell'estate del '90…l'anno della promozione in serie A, mi ricorderò sempre l'immagini del derby con la Reggiana in Tv al 90°…era un classico pomeriggio estivo, stavo andando a giocare un torneo di calcio, ma il televisore era acceso e sintonizzato su Raiuno, avevo già la borsa in mano ma mi soffermai davanti al televisore a guardare le immagini della nord in festa coperta di bandiere, fù amore a prima vista. Prima di allora non seguivo nessuna squadra in particolare, ma ogni domenica ero al Comunale di Torino sia che giocasse il Toro sia che giocasse la juve, avevo sempre i biglietti omaggio e mio padre ci portava sempre, e già allora adoravo l'atmosfera dello stadio. Quella stessa estate poi conobbi una ragazza di Parma e da lì in poi divenni un tifoso accanito della compagine ducale, puoi immaginare lo stupore degli altri ragazzini nel vedere un accanito sostenitore del Parma a Torino, nel periodo in cui era di moda essere del Milan…poi comunque, credo sia questione di DNA, non sei tu a scegliere la squadra, ma è la squadra che sceglie te, io potevo essere solo del Parma.

- Sono anni ormai che segui i crociati ovunque in Italia e in Europa. qual'è la partita o l'episodio che ricordi con particolare piacere?

L'episodio che ricordo con più piacere è legato al mio primo incontro coi BOYS, avevo preso l'indirizzo della loro sede (allora era il Bar Correggio) da Supertifo e scrissi una semplice lettera in cui spiegavo che ero tifoso del Parma, e che desideravo acquistare via posta una loro sciarpa.
Dopo qualche giorno ricevetti a casa una telefonata dall'allora responsabile del gruppo, stupito ma felice di conoscere un tifoso del Parma a Torino, mi inviarono gratuitamente di tutto….e mi invitarono al Tardini. Per quanto riguarda una partita in particolare non saprei dirti, per me ogni volta che gioca il Parma è un evento…ogni partita, ogni trasferta è una storia a se, ma se devo proprio scegliere, scelgo la finale UEFA a S.Siro contro i gobbi e lo spareggio del 18/06/05 a Bologna.

-Lo scorso anno il Parma ha vissuto uno dei suoi anni più difficili da quando è in serie A... tu come lo hai vissuto?

Lo scorso anno è stata la stagione peggiore in assoluto da quando siamo in serie A, questo lo sanno tutti. Io l'ho vissuta come al solito, facendo quel che è dato di fare ad ogni tifoso, cioè viaggiando, prendendo freddo e caldo, cantando sempre e comunque, cercando di essere presente dappertutto. Credo però che il momento più duro, almeno per me, sia stata il ritorno dalla trasferta di Lecce, e lo sai bene perché eri con me sul treno (rivolto all'intervistatore ndr ...), li credo di aver per la prima volta dato un segno di cedimento, non certo nella fede, ma sentivo molta stanchezza…non avevo più fiducia, sentivo lo spettro della serie B avvicinarsi, certo sarei stato presente anche in B o in C, sia chiaro…ma la vedevo nerissima.

- Il decreto Pisanu e tutto quello che sta attraversando il tifoso, quello vero, quello che nel bene e nel male è sempre li sugli spalti... tu come la pensi?

Il decreto Pisanu è stato fatto in fretta e male. Questa normativa danneggia tutti i tifosi, e non solo gli ultras, l'esempio lampante è stata la trasferta di Roma dove voi del Settore Roma siete rimasti fuori dal settore ospiti, perché impossibilitati a comprare i biglietti, e perché non eravate sull'elenco dei nominativi dei tifosi ospiti. Senza contare che questa normativa "antiviolenza" non riduce affatto gli scontri tra tifosi, che di norma avvengono quasi sempre fuori dagli stadi. Il biglietto nominale è un puro attacco alla privacy di un libero cittadino, una forma di repressione, una vera e propria schedatura preventiva.

- Il calcio di oggi è sempre più un "business"... qual'è secondo te la soluzione per curare questa malattia?

L'unica soluzione contro il "calcio business" è il boicottaggio, bisogna colpire al cuore il sistema su cui si fonda, vale a dire il denaro, quindi cominciare a non fare abbonamenti a sky, a non comprare più giornali sportivi (specie controcampo), a non guardare i programmi televisivi di sport, evitare di comprare gadget delle squadre. Poi sarebbe davvero bella una grande protesta fatta da tutte le curve, per una domenica lasciare tutte le curve d'Italia vuote il primo tempo. So che molti non saranno d'accordo, ma per me l'unico modo per far capire a quei "papponi" che il calcio è prima di tutto della gente che lo segue, è questo. Senza i loro clienti, senza audience non si fa pubblicità, e senza pubblicità non si fa televisione…e senza televisione il calcio moderno ha le ore contate. Qualcuno dirà "senza soldi non compri i campioni e non vinci", può darsi ma son disposto a fare un sacrificio.

- Un ultima battuta sul Parma attuale... che stagione ti aspetti (05-06 ndr)?

Mi auguro una stagione tranquilla, con salvezza anticipata, non voglio più rivivere l'incubo di Lecce e l'agonia dello spareggio. Speriamo bene e Forza Parma.


Earen