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Questa sezione è dedicata a tutti quelli che hanno vissuto emozioni, gioie e delusioni grazie al Parma calcio e che vogliono condividerle con tutti i tifosi crociati

Scrivete il vostro racconto (e se avete allegate anche delle foto) a: webmaster@parmafans.it
verrà pubblicato all'interno di questa rubrica

 

Altri racconti crociati:

I racconti dello spareggio di Bologna:

- Milano
- Campa79
- Jamesdouglas82
- Super_tino
- Firenze Gialloblu

Il racconto della finale uefa Parma-Marsiglia a Mosca:

- Max

La mia "prima di campionato" al Tardini e l'ultima salvezza:

- CuoreCroci@to...85

La mia passione crociata dagli inizi sino ad oggi

Sono passati tanti anni ormai da quando mi è venuta questa passione, e faccio un' enorme fatica nel ricordare i motivi precisi che mi portarono a fare questa scelta di vita. Forse questa passione è nata durante una finale di coppa vinta o forse perchè c' era un grande giocatore come Gianfranco Zola oppure ancora perchè in quel periodo tutte le persone che si interessavano di calcio parlavano anche del Parma che faceva miracoli. Anche mio padre ne parlava, e pensandoci bene, qualche anno dopo mi diceva che anche lui tifava per il Parma, questo perchè era una squadra che veniva dalla serie b e gli faceva piacere che potesse fare bene. Ma con il passare del tempo queste parole non me le ha dette più, anzi voleva che io tifassi per il napoli, e si arrabbiava quando io facevo il tifo contro il Napoli. Comunque non lo so, ma per certo so che da quando ho iniziato a seguirlo, ho sempre fatto un gran tifo. Alle elementari non facevo altro che parlare del Parma, ero riuscito a convertire anche dei miei amici (che poi si sono riconvertiti di nuovo), facevo conoscere i giocatori del Parma persino alle ragazze (o meglio, a quei tempi bambine). Facevo le collezioni delle figurine, quando completavo la squadra del Parma diventavo felice come una Pasqua, ma non mi accontentavo, i giocatori del Parma li dovevo tenere anche a doppione e così i miei amici quando avevano un giocatore del Parma a doppione me lo davano. A scuola avevo convinto le maestre ad istituire la pausa per lo scambio dei doppioni e questa pausa doveva essere più lunga se c' erano delle partite del Parma in programma, perchè ne dovevo parlare con gli amici.
A scuola mi presentavo con un berretto del Parma, che ancora oggi conservo con cura (a proposito non lo trovo più ) e parlavo con chiunque, anche persone più grandi del mio tifo sfrenato per i gialloblu. Facendo così ho conosciuto alcuni ragazzi del mio paese che tifano Parma come me, e da allora ogni tanto li incontro e il discorso cade inevitabilmente sul Parma. Uno di questi era un super fan di Mario Stanic, quando giocavamo a biliardino non faceva altro che nominarlo. Quando conosco persone che tifano Parma come me, mi commuovo, perchè da queste parti non è facile trovare tifosi del Parma. Al contrario, trovi sempre chi ti dice come si fa a tifare Parma, qualcuno dice: vabbè, non vuoi essere tifoso del Napoli, ma fai come altri, tifa per Juventus, Milan, Inter, ma questo Parma da dove ti viene? Ed io sempre a rispondere in malo modo, perchè questo mi ha sempre dato fastidio. Oltre a imparare a memoria delle poesie, imparavo anche le numerazioni dei calciatori.
Da piccolo sognavo di diventare un calciatore del Parma, portarlo alla conquista dello scudetto, segnare tantissimi gol, ed ogni volta esultare come un matto sotto la curva nord. Facendomi più grande mi sono reso conto che questo sarebbe rimasto un sogno irrealizzabile, ma andare al Tardini a vedere il Parma giocare non era impossibile. Mi sono sempre detto: quando sarò grande prenderò il treno e ci andrò.
Intanto gli anni passavano, il Parma cambiava, c' erano giocatori che andavano, altri che arrivavano, le nostre stagioni erano emozionanti, si lottava per lo scudetto, ma puntualmente non arrivava. Gli sfottò in famiglia continuavano (e continuano tutt' ora e soprattutto ora), tutti a dire cambia squadra, lo scudetto non lo vincerete mai, il Napoli invece ne ha vinti 2, ed io mi arrabbiavo tantissimo, ma questo non faceva altro che rafforzare il mio amore per il Parma.
Poi nella stagione 1998/99 vinciamo nel giro di pochi giorni Coppa Italia e Coppa UEFA, sono al settimo cielo, quell' anno frequento la 5^ elementare, ma a scuola non penso ad altro che alle meravigliosi immagini di queste splendide partite.
Ad agosto vado in vacanza, immancabile è la tv, perchè in quel mese il Parma gioca la finale di Supercoppa Italiana contro il Milan e l' andata dei preliminari di Champions league contro i Glasgow Rangers.
Si parte con la partita contro il Milan. Io sono pronto, anche i gufi dietro di me sono pronti. Via, inizia la partita, sono nervosissimo, il Milan passa in vantaggio, il nervosismo aumenta, tutti a deridermi, non ne posso più e mi scappa una frase infelice, infatti dico a mio cugino che se non l' avrebbe finita, gli avrei piantato il coltello nel cuore. Per fortuna gli adulti non mi puniscono ed io continuo a vedermi la partita. Un altro mio cugino, adulto, dice: il prossimo gol, chi segna segna, per esultare salgo sulla tavola. A segnare fu il Parma, e allora io e lui saliamo sulla tavola, la mia esultanza, logicamente, è molto più rumorosa della sua. Siamo 1-1, manca poco alla fine, si avvicinano i supplementari, ma proprio nelle battute finali Alain Boghossian insacca la rete dell' 1-2 gialloblu. Vinciamo anche la Supercoppa Italiana. Sono felicissimo, non vorrei mai andarmene a dormire.
Qualche giorno dopo giochiamo i preliminari di Champions league in Scozia, perdiamo amaramente, mi scappano lacrime, qualcuno, che non capisce nemmeno niente di calcio, cerca di consolarmi dicendo che al ritorno avremmo vinto, ma la mia delusione è troppo forte.
Gli anni passano, il Parma vende tutti i suoi pezzi migliori, capita l' anno storto, rischiamo la B, cambiano gli allenatori, ma la situazione è sempre tragica. Giocatori come F. Cannavaro, Buffon, Di Vaio e altri non riescono ad emergere, lo spettro della B diventa sempre più forte, ma la mia fede è indissolubile. Piano piano giungiamo alla salvezza, tiro un grande sospiro di sollievo.
L' anno dopo Tanzi dichiara: basta spese folli, ora si punta sui giovani.
Capii che non avremmo mai più lottato per lo scudetto, mio eterno pallino, avrei potuto cambiare squadra e vincerlo altrove, ma l' idea di non tifare più Parma non mi è mai sfiorata per la testa. Mi sono sempre detto: lo scudetto o con il Parma o niente.
Poi scoppia il crack Parmalat, rischiamo il fallimento, per evitarlo svendiamo i migliori, la B così è ancora più probabile.
I risultati continuano a non arrivare, e quando i risultati non arrivano si chiama l' SOS e risponde Gedeone Carmignani. Non ci porta ad una salvezza immediata come si sperava, ma la nostra salvezza passa per gli spareggi.
14 e 18 giugno 2005 doppio confronto sull' asse Parma-Bologna.
L' andata è al Tardini, si prevede il tutto esaurito, mi piacerebbe esserci, ma non posso, sono ancora piccolo, i miei non mi avrebbero fatto venire, mi accontento della buona vecchia pay tv. La partita la vado a vedere da mio zio. Prima della partita si cena, per l' occasione ci sono altri ospiti. 2 miei cugini, di cui uno è quasi un mio coetaneo e l' altro più piccolo di 5 anni, poi c' è mio zio il padrone di casa, un altro mio cugino di circa 40 anni, altro padrone di casa e addirittura arriva per l' occasione un altro mio zio, fratello di mia madre.
Comincia la partita, i gufi da una parte ed io da un' altra. Nel Parma mancano i big, tutti squalificati, passiamo in svantaggio, gol di Tare. Rimango impietrito, un pessimista di natura come me non può che esserlo anche in questa occasione. Tutti i gufi esultano, a me viene quasi da piangere, ma mi trattengo. La partita finisce, subito me ne scappo a casa, mio zio che più o meno fa la mia stessa strada vorrebbe darmi un passaggio in auto, ma io rifiuto, voglio starmene da solo. Arrivo a casa, mi corico e nel letto scoppio in un pianto enorme.
4 giorni dopo c' è il ritorno, rientrano i big, si gioca in trasferta. Tra me e me dico: la vedo solo per vederla, tanto non ci sono speranze, abbiamo sempre sofferto in trasfera, abbiamo perso con squadre da niente, figuriamoci se non perdiamo contro il Bologna che è più forte di noi.
La guardo lo stesso da mio zio, i soliti gufi ci sono, tranne l' altro mio zio, quello dell' ipotetico passaggio in auto.
Prima la cena, come è abitudine ormai. inizia la partita, tensione a 1000. Calcio d' angolo, e il capitano Cardone la mette dentro: 1-0, abbiamo stabilito la partità, così andremo ai supplementari. Ma è troppo presto, i gufi dicono di aver preparato dei manifesti da affiggere fuori casa mia, ma per loro e per tutti i bolognesi arriva la doccia fredda, anzi gelata direi, Gilardino la mette dentro: 2-0, situazione capovolta. Esplodo in una gioia incontenibile, corro per tutta la casa, scarico tutta la tensione della stagione. Mio cugino nel frattempo manda varie bestiemmie sul difensore bolognese Legrottaglie, reo di averci agevolato, io invece lo ringrazio (dopo tutto sono educato ).
Nel secondo tempo il Bologna, giustamente, tenta di raddrizzare il risultato, ma abbiamo un portiere in stato di grazia, è Sebastian Frey, il portiere del Parma, nel bene e nel male, infatti durante gli anni ha alternato sciocchezze a prodezze, ma per nostra fortuna ha scelto la serata giusta per le prodezze. Finalmente la partita finisce, siamo rimasti in serie A, la gioia è immensa, questa volta non penso neanche minimamente che devo ritornare a casa.
Dopo oltre un' ora decido che si è fatta ora, esco dall' abitazione di mio zio, per la strada canto, piango di gioia, insomma mi libero di tutte le tensioni accumulate. Il giorno dopo mi sveglio con un sorriso sulla bocca enorme. Le immagini della sera precedente non vanno via.
Inizia e finisce l' estate, la situazione è sempre critica, altri big se ne sono andati, è sempre più difficile, ma dopo un girone d' andata disastroso, ingraniamo e facciamo un girone di ritorno grandioso. la salvezza arriva addirittura con 4 giornate d' anticipo.
Altri big se ne vanno e il resto è storia recente, dove la parola fine non è stata ancora messa, come non sarà mai messa nella mia storia d' amore con il Parma.

by Rey Frey


 

Il racconto dello spareggio di Bologna di "Milano"

Il Parma Calcio, una passione che mi nasce dentro a 12 anni e cresce col tempo, una passione che mi accompagna in maniera costante ma senza sussulti fino al crac Parmalat. I fasti di un tempo sono un lontano ricordo, bello ma lontano. Prima del crac solo 3 volte avevo visto lo stadio Tardini, mi ero sempre limitato a seguire il mio Parma quando giocava qui a Milano o a Torino e gioivo da casa per i vari trofei e traguardi raggiunti. Ma quell'anno li, quella stagione che si conclude con la nostra squadra al terz'ultimo posto e obbligata a giocarsi la permanenza in serie A con uno spareggio contro il Bologna mi apre gli occhi e mi fa capire che e' facile essere tifosi quando tutto va bene. E allora bisogna stare vicini alla squadra, essere tifosi in quei momenti non ha prezzo. Cosi' il 18 giugno 2005, dopo aver assistito mio malgrado in tele allo spareggio d'andata perso 0-1, decido che e' il momento di tirar fuori le palle. Se il mio Parma retrocede in serie B lo deve fare davanti ai miei occhi, se il mio Parma ribaltasse quella situazione avversa e ci regalasse un'emozione intensa lo deve fare a maggior ragione davanti ai miei occhi. Ci sono 35 gradi a Milano, dopo un breve colloquio telefonico un amico mi dice che e' disposto ad accompagnarmi a Bologna. Non e' una persona qualunque, e' un ultras milanista abbonato all'Alternativa, uno dei gruppi piu' in vista della curva rossonera. Ma e' un appassionato di calcio prima ancora di essere milanista e mi accompagna volentieri. Lo vesto di gialloblu', gli cedo volentieri una delle mie 7-8 sciarpe quella del gruppo anti-juve che odia tanto quanto noi. Partiamo alle 10.30 di mattina per arrivare a Bologna a ora di pranzo e fare un giro per la citta' che ne' io ne' lui avevamo mai visitato. Che caldo! Troviamo un po' di fresco sulla scalinata della basilica di San Petronio, li ci sediamo e vediamo i primi ragazzi del posto aggirarsi con le maglie del Bologna e discutere sullo spareggio facendo trasparire sicurezza ma allo stesso tempo prudenza, non ci vogliono sottovalutare. Nel frattempo passa un gruppetto di 4 ragazzi, uno indossa la maglia di Morfeo hanno l'accento napoletano e si rinfrescano bevendo e lanciandosi l'acqua. Inizio a sentirmi a mio agio. Arrivano le 19 e' ora di entrare al Dall'Ara. Siamo tra i primi, il settore ospiti e' praticamente deserto. Ci scegliamo i posti vicino ai tifosi del Bologna al di la' del plexiglas che ci guardano incuriositi, come se non avessero mai visto un tifoso del Parma. Ci sediamo e aspettiamo. Cazzo quando arrivano gli altri? sono le 19.30 manca 1 ora al fischio d'inizio e saremo in 200, non ci credo... dove sono i Boys? Sono circa le 19.50 quando una fila di signori di mezza eta' imbocca l'entrata del settore ospiti... Cazzo strano hanno tutti su una maglietta gialla, chissa' cosa c'e' scritto. Improvvisamente sento cori e battiti di mani, mi viene la pelle d'oca, dai che e' arrivata la cavalleria... Una colonna interminabile di maglie gialle inizia a sparpagliarsi a macchia d'olio per il settore ospiti.. non finiscono mai... minchia ma quanti sono!!! stendardi, bandiere, e quelle benedette maglie gialle che indossano tutti. Per curiosita' mi avvicino a un ragazzo che indossa la maglia, c'e' scritto "Onora Parma non tirarti indietro".. mamma mia gli occhi si riempiono di orgoglio, siamo ottomila persone che non si sono tirate indietro... Ragazzi, ragazze, bambini, vecchi, signore, c'e' di tutto intorno a me. C'e' un'atmosfera strana lo percepisci che non e' quella solita. C'e' un qualcosa nell'aria che.... non so.... non sono piu' teso come prima, mi sto rilassando. Inizia la partita, i pompieri ci rinfrescano con gli idranti e ci lavano dalla testa ai piedi, voglio sentire quest'atmosfera fino in fondo, ci spostiamo verso i Boys, ci appostiamo sulla transenna a bordo campo. A fianco a me 2 ragazzi di Empoli con la bandiera dei Rangers e 1 ragazzo di Bordeaux, cazzo come cantano.. manco stessero giocando le loro squadre... Segna Cardone, che bordello... Mi piove gente addosso da tutte le parti, un boato lungo 30 secondi zittisce i bolognesi che comunque sentivo a malapena. Sono sempre piu' rilassato... Ora siamo pari... E ce la giochiamo... Soffriamo, Frey fa dei miracoli incredibili.. Ma al 46' Gilardino in modo casuale approfitta di uno svarione di Legrottaglie, e' 0-2... Vedo la palla che entra in fondo alla rete, mi giro e vedo un'onda di persone che scende a velocita' supersonica verso le transenne e verso di me... Non riesco a esultare, mi accovaccio con le braccia sulla testa e vengo sommerso da non so quanta gente... Ho adrenalina in corpo vorrei buttarla fuori ma non ci riesco perche' sono sommerso.. Mi arrivano involontariamente pugni, calci, manate.. ma non sento nulla non mi fanno mica male.. Alzo la testa e vedo il Gila inginocchiato a braccia aperte sulla pista a si e no 5-6 metri da me.... appena riesco a liberarmi un attimo prendo un tipo che passava di li per caso... lo abbraccio come se fosse un amico e lui ricambia. Da quel momento e fino al 90' non riesco piu' a parlare... sono tesissimo.. non posso credere che abbiamo ribaltato tutto, noi che in trasferta facevamo ridere... noi che creavamo si e no 1-2 palle gol a partita.. mi aspettavo mi aspettavo la rimonta del Bologna, noi eravamo esperti nel subire rimonte... se ce ne fanno uno ci fanno anche il secondo ripetevo tra me e me. Il mio amico mi offre un sorso di Borghetti, rifiuto perche' se bevo qualcosa sbocco.. Finche' Collina fischia la fine... E' un delirio.. Non ci credo... Siamo salvi.. I ragazzi sotto la curva a saltare, a festeggiare con noi.. Morfeo e' in spalle a Contini e sventola il bandierone dei Boys, di la qualche sfigato bolognese cerca di ravvivare la serata ai celerini. E' finita, siamo salvi, ci incolonniamo dopo circa un'ora dalla fine, quant'era bello aspettare dentro lo stadio a partita finita, cosa che solitamente odiamo fare. E via a piedi per Bologna con la sciarpetta al collo a cantare e battere le mani verso il parcheggio dove incrociamo 4 tifosi del Bologna seduti su un marciapiede con viso in lacrime. Siamo sportivi mi metto nei loro panni, smetto di cantare per rispetto salgo sulla mia Bravo grigia con lo scudetto del Parma sulla targa. Mi involo in autostrada che e' chiusa per lavori ma la aprono per far passare noi... tra strombazzate, sciarpe del Parma che sventolano dai finestrini, salutiamo Bologna, la ringraziamo per la fantastica serata e torniamo a Milano. Meglio di una scopata.

Milano


 

Il racconto dello spareggio di Bologna di Campa79

RICORDI DI UN SABATO BESTIALE

Per tutta la settimana in bar non si parlava d'altro. Di quello spareggio con il Bologna che tanto spaventava visto l'andazzo del Parma nelle ultime gare di campionato. La squadra giocava male, a stento portava a casa dei punti e ogni volta che arrivava alla partita decisiva per la salvezza falliva miseramente l'obiettivo.
E lo spavento e l'angoscia non erano di certo diminuite dopo l'andata. La capoccia di Tare aveva regalato ai nostri corregionali una vittoria che, pur se risicata, ci metteva contro spalle al muro: o si vince a Bologna o si va in B. E giù a riguardare il calendario del campionato, e vedere che il Parma in trasferta faceva una fatica clamorosa nel fare i risultati.
Me lo ricordo come se fosse oggi stesso quel sabato. La mattina passata dietro al bancone del bar. Il biglietto in tasca per la partita. L'ansia che cresceva col passare dei minuti. L'orologio che non ne voleva sapere di andare avanti e far trascorrere il tempo, quasi come se si divertisse nel vedermi così teso. Penso di aver fatto i caffè ed i cappuccini più balordi della storia dei bar quel giorno!
Poi finalmente arriva l'ora. Mia madre scende per darmi il cambio, una corsa in casa, una doccia, mi vesto, maglia di Gilardino in bella vista, prendo l'immancabile sciarpa e parto subito per il parcheggio dei bus.
(N.B: a giugno vivevo a Lesignano Bagni, ora vivo vicino a Bologna). Sono in lieve ritardo. L'asfalto sotto le ruote della mia Punto grigia si scioglie sotto il sole rovente e si infuoca al mio passaggio. La paura di non arrivare in tempo all'appuntamento col la partenza in quel momento era quasi superiore alla paura della serie B. Poi fortunatamente scopro che i pullman del centro di coordinamento sono ancora tutti lì con i motori spenti e tiro un gigantesco sospiro di sollievo.
Il viaggio non è stato di certo meno traumatico. Sono capitato in un vecchio bus scassato SENZA ARIA CONDIZIONATA, seduto sul gradino vicino alla porta anteriore; evidentemente erano stati mal calcolati i posti, e siccome ero l'ultimo arrivato non ho potuto far altro che adattarmi e mettermi l'anima in pace.
Arriviamo al casello di Borgo Panigale. Penso che rispetto a quando ho lasciato il bar peso almeno 2 chili in meno, visto tutto il sudore che ho versato in quei 90km. Non c'è ancora la polizia, non possiamo entrare ancora in città. Si aprono le porte ed invadiamo pacificamente il casello, cercando in ogni modo di trovare un po' di ombra e di ristoro a causa della canicola opprimente.
Dopo un po' (anzi, un bel po') arrivano le camionette blu. Che faccia che fecero i caschi blu quando videro la muraglia giallo-blu che gli si parava innanzi! Eravamo tanti, davvero tanti! Sembrava quasi che tutta la città si fosse trasferita lì, tra una corsia della Viacard ed una di Telepass.
Ripartiamo quindi alla volta dello stadio. La tangenziale bolognese diventa un unico, immenso serpente di bus che piano piano striscia verso l'uscita di Casalecchio.
Arriviamo alle vicinanze dello stadio. Il bus parcheggia. Qualche previdente signora nel mio autobus si è portata dietro acqua e viveri, che dona gentilmente ai propri compagni di avventura e di caldo. Anch'io ne usufruisco, e penso che in quel momento quella anonima signora la considerai la più grande benefattrice mai vista sulla faccia della terra!
Mi avvio verso lo stadio. La strada da fare è ancora lunga. Ero su uno degli ultimi autobus e quindi siamo riusciti a parcheggiare a non meno di un chilometro dall'ingresso del settore ospiti del Dall'Ara. Durante il tragitto finalmente riesco a sentire Thomas. Thomas è un mio amico danese, che vive ad Odense. Studiò a Parma grazie al progetto Erasmus, e in quel periodo si innamorò follemente di Parma e del Parma Calcio, tant'è che approfittò di qualche giorno di ferie per venire giù dalla Danimarca proprio per vedere lo spareggio dal vivo. Lui arrivava a Bologna in treno, quindi decidiamo di vederci dentro allo stadio.
Vedere tutti quei parmigiani al mio fianco andare tutti verso lo stadio intonando cori, pieni di colori, bandiere sciarpe e quant'altro mi ha fatto sentire davvero orgoglioso di essere lì. Orgoglioso e fiero di essere uno di loro, uno di Parma. E in qui momenti avevo capito dentro di me che quella sera NON POTEVAMO PERDERE. Mi sembrava fuori da ogni logica, come se tutto fosse già scritto!
Finalmente dopo una lunga coda all'ingresso riesco ad entrare nello stadio. Mancano ancora quasi 2 ore all'inizio della partita, ma il settore riservato ai parmensi è già popolato, e fa ancora un caldo infernale. Decido di mettermi all'estrema destra, vicino al cordone di poliziotti, così che fosse più facile poi per Thomas trovarmi una volta arrivato.
Per più di un'ora sono rimasto fermo a guardare il fiume di gente giallo-blu che entrava e prendeva posto all'interno della curva. Ragazzi che spettacolo. Cori che partivano spontaneamente da ogni angolo della curva, posti vuoti che si riempivano con una velocità disarmante. E la tensione che saliva sempre più. Sempre di più. Ma una tensione diversa da quella che avevo la mattina in bar. Era come se non vedessi finalmente l'ora di poter gioire e di festeggiare la nostra salvezza. Perchè anche lì, dentro allo stadio, non so come e non so perchè ma sentivo che la partita era già vinta. Che soltanto l'ufficialità del campo doveva sancire quello che sentivo così fermamente dentro di me. Pensieri se volete stupidi, senza fondamento, ma che in quel momento erano per me più che una certezza!
A pochi minuti dal fischio d'inizio arriva Thomas. Un po' di tempo ci è voluto affinché ci potessimo vedere in mezzo a tutta quella bolgia ma appena dopo il via dato da COllina eravamo uno di fianco all'altro. Uno con la maglia di Bonera, uno con quella di Gilardino. Un saluto di sfuggita e poi via, immersi nel match più importante dell'anno!
Un inizio un po' così. Il Parma si difendeva bene ma la gara era fin troppo equilibrata. E nella mia testa cominciava a scricchiolare un poco quella pazza convinzione dell facile vittoria nostra.
Poi arriva il capitano, che con una carambola incredibile la mette dentro. Non subito ho capito cosa fosse successo. Avevo visto un paio di rimpalli in mezzo all'area, poi la rete di Pagliuca che si gonfia. Ma è stato solo un attimo. Mezzo secondo dopo mi ritrovavo abbracciato a mezza curva, urlando di gioia come un pazzo. Com'è esplosa la curva con quel goal! Credo che fino a Piazza Garibaldi sia arrivato il nostro grido! Momenti, secondi, minuti nei quali mi ricordo soltanto un gran mal di gola, la faccia di gente che non si conosceva ma che si abbracciava come fossero due fratelli che non si vedono da anni.
Ricominciamo a guardare la gara che sono passati oramai almeno 3/4 minuti. Il Bologna pressa, vuole il pari. Frey fa paratone a ripetizione e in difesa soffriamo un po'. Verso il finire del tempo i padroni di casa mollano un poco la pressione, i nostri ricominciano a prendere coraggio. Un liscio incredibile di Legrottaglie e il ginocchio di Gilardino ci regalano poi il secondo boato. 2-0. Altra esplosione. Altro dolore di gola. La curva che si stringe in un unico, immenso abbraccio. 2-0. Completamente ribaltata la gara del Tardini! Era incredibile vedere la contrapposizione di umori sugli spalti del Dall'Ara. Nella nostra curva non si riusciva nemmeno a parlare per il frastuono dei cori, delle trombe, dei festeggiamenti dei nostri; sulle tribune e in curva Costa invece si sarebbe riuscito anche a sentire il ronzio di ogni singola zanzara... se non si fossimo stati noi a riempire le loro orecchie e i loro occhi con il nostro spettacolo di tifo.
L'intervallo è stato un coro continuo. Tutti, e sottolineo TUTTI cantavano a squarciagola. Cose mai viste. Cose quasi impossibili da vedere in una tifoseria composta e compassata come quella crociata.
Il secondo tempo è stato una sofferenza continua. Tutti gli attaccanti che il Bologna aveva a disposizione erano in campo. Con la forza della disperazione i bolognesi provavano a perforare la nostra difesa. Con il senno di poi rivedendo la partita era evidente che il Bologna avrebbe potuto giocare per 5 ore senza fare goal, ma lì in curva era un continuo guardare l'orologio. Senza mai far mancare l'apporto "sonoro" ai nostri undici leoni in campo ovviamente.
Un brivido è corso lungo la schiena della curva al goal di Capuano. Brivido gigantesco come il sospiro di sollievo nel vedere Collina che annullava il tutto per un fallo di mano dello stesso autore del goal.
I minuti passavano. Quella sensazione che avevo prima della partita diventava sempre più realtà. Il fischio finale di Collina poi è stata l'apoteosi. Si aprano le danze! Il Parma ce l'ha fatta! Tutto lo stadio di parte bolognese si svuota, con gli ultras felsinei che cercano di entrare in campo frantumando i vetri di protezione. La parte dei parmensi invece esulta. Canta, balla, festeggia. Cominciano anche ad arrivare i giocatori sotto la curva a festeggiare con noi. E con loro i dirigenti, lo staff tecnico. Tutti uniti. Tutti insieme. A festeggiare, a gioire. Manco avessimo vinto la Coppa dei Campioni!
Fuori dallo stadio intanto arrivano notizie di disordini. Ci dicono che dobbiamo aspettare perchè gruppi di ultras bolognesi stanno cercando di forzare posti di blocco ed arrivare dalla nostra parte.
Finalmente poi si comincia ad uscire dal Dall'Ara. E ricomincia l'invasione pacifica di cori giallo-blu per le vie di Bologna! Che meraviglia vedere poi tutti i bus che partivano, pieni di tifosi che cantavano, che sventolavano bandiere, sciarpe e quant'altro. Sembrava un carosello infinito!
Saluto Thomas. Lui deve tornare alla stazione a prendere il treno, e io devo tornare al mio pullman. Senza smettere un secondo di cantare ovviamente. E sento la tensione che mano a mano lascia il posto alla tranquillità, così come il caldo immenso che di notte ha lasciato il posto ad una fresca e leggera brezza.
Riparte così il serpentone in direzione opposta. Un serpente colorato e festante lascia il capoluogo emiliano, scortato da decine e decine di camionette della polizia. Arriviamo al casello autostradale. Mentre il nostro autista ritira il biglietto vedo di fianco a noi l'auto di Collina. Si gira verso di noi. Lo guardo. Gli sorrido. Lui non ha fatto nulla, ma a me sembra che tutti quanti questa sera volessero a tutti i costi che il Parma si salvasse. E l'arbitro non aveva fatto nulla per ostacolare questo destino. Grazie Collina.
Durante il ritorno a casa guardavo il cielo seduto sul mio gradino di fianco alla porta del bus. C'era una luna fantastica, un cielo limpidissimo. Guardavo il cielo pensando di essere tremendamente orgoglioso. Di noi. Della nostra città. Della nostra squadra.
Arrivati a Parma mi chiama Thomas. Ha perso il treno che lo doveva riportare in albergo a Forlimpopoli, e sta venendo verso Parma. Scendo così dal bus, prendo la macchina e comincio a girare per la città strombazzando e con la mia sciarpa appesa al finestrino. Tutta la città è in festa! Ricordo una confusione simile solo quando vincemmo la prima Coppa delle Coppe a Wembley. Tutta la città si era stretta attorno alla squadra ed ai tifosi che tornavano da Bologna. C'era tempo prima che Thomas arrivasse in stazione. E non mi volevo perdere un solo attimo di quei momenti di festa.
All'arrivo di Thomas, ben oltre le due del mattino, decidiamo che quella notte non può finire lì. Lui non vuole andare in albergo, io non voglio tornare a casa. E poi c'è la moglie che aspetta furiosa Thomas a Forlimpopoli. Ci infiliamo quindi in un locale, beviamo qualcosa e poi via verso l'autostrada.
Durante il viaggio abbiamo rivissuto istante per istante quella serata. Per imprimerla ancora meglio nella nostra memoria. Anche se eravamo senza più un filo di voce!
Arrivati a destinazione ci fermiamo ancora a parlare, parlare, parlare. Credo che ci saremo detti almeno 20 volte le stesse cose! Non volevamo che quel giorno finisse. Non ancora. Solamente quando si fece di nuovo giorno ho capito che oramai il sabato era finito. Che il Parma era in serie A. Era domenica.
Potevo dormire.

Campa79


Il racconto dello spareggio di Bologna di Jamesdouglas82

Beh io purtroppo nel 1990 non ero allo stadio e fatico pure a ricordarmi dove fossi, in quanto avevo 8 anni e forse tifavo solo per l'Italia...ricordo infatti che i mondiali mi hanno lasciato impresso ogni scena, ma del campionato ricordo il giusto... Anche perchè io il Parma ho cominciato a seguirlo quando vinse la prima Coppa italia ed entrò definitivamente tra le squadre importanti del nostro campionato... Da allora il mio cuore si è legato sempre più alle sorti dei Crociati, e dalla finale contro l'Arsenal in poi ho ricordi impressi a fuoco nella mia mente...ricordi belli, ricordi tristi; tante volte ho pianto anche per il Parma, come quella volta in Champions contro lo Sparta, dove il Parma domino dall'inizio alla fine e prese il gol del pareggio all'89' minuto... ero a pezzi, un sogno svanito per due cazzate incredibili...
Sicuramente però il ricordo più bello resta quello dello spareggio salvezza...io non so per quale motivo prima non mi fossi emozionato in quel modo, forse perchè quando sei abituato a stare bene e all'improvviso ti trovi a lottare per rimanere in A, ogni momento prima del fatidico verdetto diventa un palpito che difficilmente riesci a controllare... Dopo il pesante risultato di Parma - Bologna la mia fiducia era bassa, ma ci credevo, perchè recuperavamo i nostri due fenomeni e tutto era più facile con loro...
Cazzo per questa sfida non valeva come le altre: io abito in provincia di Bologna, tutti i miei amici, cugini, parenti, tutti quanti coloro che mi circondano tifano Bologna, se perdevamo mi avrebbero ucciso di insulti... Io sono giunto quel sabato di giugno (faceva un caldo impressionante) allo stadio, passand dalla curva del bologna(dall'esterno), e se solo avessi detto che tifavo parma, che nonostante l'accento da bolognese mi andavo a sedere dall'altra parte, mi avrebbero sfondato il culo... Non avevo nemmeno il biglietto, ma grazie a Dio alcuni tifosi giunti in pulmann me lo hanno venduto all'entrata... Dentro lo stadio era bellissimo, e la nostra curva faceva paura...era la prima volta che vedevo una trasferta del genere, eravamo 8000 cazzo!!!
I rossoblu si cagavano addosso perchè si rendevano conto che se eravamo li così numerosi qualcosa ci spingeva a crederci davvero... Al gol di Cardone ho temuto l'infarto, non ci credevo, non potevamo essere andati in vantaggio così facilmente... Al gol di gilardino volevo piangere, e se non c'era tutta quella gente probabilmente l'avrei fatto... Sudavo come un porco, morivo dal caldo, la voce non l'avevo più, ma il parma è il parma e fino alla fine ho urlato e gioito con i ragazzi... Alla fine un ragazzo di parma mi ha detto che ero un grande perchè ero l'unico bolognese a godere in quella giornata di merda (per loro)...
Ero troppo orgoglioso di tifare parma e di esserci stato...
Una gioia così non so se la riproverò mai per il calcio... Grazie per questo grande Parma!

Jamesdouglas82


 

Il racconto dello spareggio di Bologna di Super_tino

Ciao vi racconto la mia giornata; sono partito da acqui Terme città dove vivo e sono arrivato per l'ora di pranzo a Parma (250 km) sono andato a pranzo con la mia ragazza (juventina) in un ristorante....poi ho incontrato mia cugina e siamo andati dopo il mc donald's nel parcheggio dove partivano i pulman. io ho preso il biglietto dello stadio alla partita di andata ma non avevo quello del pulman, così siamo riusciti (io e la mia ragazza) a salire su un pulman alla volta di bologna. è inutile dire che mi sono fatto il viaggio in piedi.... arrivati a Bo siamo entrati allo stadio... era la prima volta al dall'ara ci siamo posizionati a lato destro della curva, e li abbiamo aspettato col cuore in gola. ecco inizia la partita.... gol di cardone (SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII GODOOOOOOOOOOO! BOLOGNESI DI MERDA VAFFANCULO, FIGLI DI QUELLA GRAN PUTTANA LORDA!!!!!) queste le parole che ho detto (mi sono tenuto un pò) e ho iniziato ad abbracciare tutti i vicini pensate che alla mia ragazza ho dato la sciarpa del parma del gruppo antijuve!!!! poi quando non avevo più unghie da mangiare e le dita iniziavano a sanguinare ecco la cappella di legrottaglie e il gol di ginocchio del gila!!! mamma mia sono impazzito come tutti!!! beh il momento più bello della sera è stato quando siamo tornati a parma col pulman e siamo passati in piazza quella principale con tutta la gente che ha fermato il pulman e incitava sotto di noi come se avessimo noi portato la gloria a parma! è stata una serata indimenticabile non passa giorno che non ci penso! vorrei ringraziare il gila e il capitano per i gol siete grandi ci avete salvato. ciao a tutti e forza PARMA

Super_tino


Il racconto dello spareggio di Bologna di Firenze Gialloblu

Da una settimana tutti i miei amici mi dicevano -vai in B!!! stai in casa e rimanici parmigiano del cazzo che retrocedi!!!-, io stavo zitto...perchè solo pensare il Parma in B mi faceva svenire...dalla paura. Arriva l'andata ero convinto, ma seriamente convinto, che i giovani (dessena su tutti) e il restante Parma fossero super incazzati per i fatti di Lecce, ma Tare non la pensava cosi e gonfia la rete nel primo tempo mentre io facevo scendere il signore a forza di bestemmie... passata la settimana a farsi seghe mentali sul Parma e su i rischi che correvamo arriva il ritorno! Tra sciarpe e maglie del parma ero sul mio divano e, dal nulla, capitan Cardone la inzeba (voce del verbo inzebare==>mettere) nella porta del Bologna, appena vedo la palla dentro esco da casa mia urlando E IL PARMA SIAMO NOI MA CHI CAZZO SIETE VOI!!!! mandando a quel paese tutti quelli x la fiorentina (ovviamente mi hanno ri-mandat a quel paese); ripreso dalla felicità mi son finito non sò quante damigiane di birra (bisogna scaricare la tensione no???), ma la tensione si accumulava finkè Legrottaglie (ringrazierò x sempre mazzone ke l'ha messo TITOLARE!!!) ha fatto la cappella e sapete tutti cos'è successo...il sogno di Gila (segnare e salvare il Parma prima di andare al Milan) si è avverato...beh credo che vi potete immaginare cosa sia successo....E' VENUTA GIU' CASA MIA!!!!! Stavo x svenire dalla gioia ma ho resistito per vedere il Parma che si MERITAVA la vittoria.. GRAZIE DI ESISTERE PARMA!!!! CON TE OGGI, DOMANI E PER SEMPRE!!!!!

Firenze Gialloblu


Il racconto della finale uefa Parma-Marsiglia a Mosca di Max (Cus Milano)

In occasione della finale di Coppa Uefa svolgiamo, subito dopo la vittoria della semifinale europea, le estenuanti pratiche per il visto d'ingresso collettivo in Russia.
Ci ritroviamo, noi tre di Milano, alle cinque e mezza del mattino di un qualsiasi mercoledì lavorativo in macchina direzione Malpensa, dove attenderemo l'arrivo, un paio di ore dopo, dei pullman provenienti da Parma e di altri tifosi che, come noi, arrivano da altre città (del veneto, della toscana, della lombardia).
Siamo circa 300, l'aereo è un charter dell'AirFrance, il costo della trasferta è di 700mila lire. Alla partenza il pilota ci comunica "A Milano il cielo è terso, clima primaverile 21 gradi, a Mosca è prevista una tempesta di neve, temperatura meno 1. Siamo a metà maggio....
Il volo trascorre tranquillo, i dipendenti di Malpensa ci fanno gli auguri, di fianco a me un tizio beve ininterrottamente birra per 4 ore di seguito, le hostess ricevono complimenti a volte amichevoli, a volte un pò meno, eheheh...
I ragazzi del settore, noi compresi, sono una trentina, tutti molto simpatici. Arrivati, incassati gli auguri anche del pilota, veniamo sottoposti ad un controllo degno dell'anti-terrorismo, i pullman che ci aspettano sputano fumi inquietanti, la guida è simpatica ma assolutamente terrorizzata di dire qualcosa di non comunista...veniamo portati all'albergo in pieno centro, vicino alla Piazza Rossa, dove faremo un giretto nel pomeriggio, rigorosamente quando i tremila tifosi dell'Olimpic Marsiglia saranno già allo stadio. O noi o loro in giro per Mosca, nessuna alternativa.
L'enorme piazza è solo per noi, notiamo il contrasto tra la povertà degli abitanti e i negozi di moda nella immensa piazza Rossa solo per noi, non possiamo andare da nessuna parte, anche se, abilmente, qualcuno si infila nella metropolitana e scappa in giro per casinò.
Arriviamo allo stadio 3 ore prima, il clima non è da finale, lo stadio si riempie all'ultimo, ma i russi, complice un bello striscione "Forza Parma" scritto in cirillico, sono tutti per noi. La partita ci dà tante soddisfazioni, vogliamo appendere i nostri striscioni ma ci viene incomprensibilmente impedito, come pure di stare in piedi in uno spicchio di curva completamente vuota, solo nel secondo tempo, rischiando più volte l'arresto con gente che ci manganella le ginocchia, restiamo in piedi ed applaudiamo i ragazzi che vengono sotto la curva con la coppa UEFA.
Torniamo quindi all'aeroporto, altra estenuante attesa, abbozziamo una partita a calcio nell'aeroporto e quasi ci vengono sequestrati i passaporti. Finalmente all'una di notte si riparte, felici per la vittoria, con grande animatore uno che da 30
anni stà ancora col megafono in curva e che ci tiene su di morale dopo questa massacrante trasferta.
Alle 5 del mattino siamo a Malpensa, riprendiamo la macchina e strombazzando sulla Milano-Varese scortiamo i pullman che ritornano a Parma.
Grande Parma!

Max


La mia "prima di campionato" al Tardini e l'ultima salvezza

devo ammettere che sono stato indeciso fino all'ultimo se scrivere queste parole, ammetto che mi vergognavo un po, cagione di questo è il fatto che tramite il forum ho potuto conoscere, e ne sono onorato, dei Tifosi con la T maiuscola, gente che viveva con ardore la passione per quei colori, anche quando a Parma la ribalta Europea la si vedeva da lontano, molto lontano. Lo ammetto mi vergognavo perchè io tifoso, da simpatizzante, lo sono diventato da poco, pochissimo; certo di attenuanti ne posso avere, il fatto che sia in un qualche modo stato svezzato "calcisticamente" nella bambagia dell'era Tanzi dal fatto che da quando io ricordo qualcosa il Parma era in serie A e mai avevo tastato cosa voleva dire soffrire e non riuscire, in certi momenti a pensare ad altro che alla propria squadra Amata.
Vi è mai capitato di mettervi allo specchio e accorgervi di essere radicalmente, e a vostra insaputa cambiati? Io non riuscivo a capacitarmene, e ho vangato e rivangato nei ricordi alla disperata ricerca di quali fossero le chiavi di volta che reggevano il peso di questo cambiamento, il passaggio da simpatia ad Amore per la squadra, per i Colori, e perchè no, orgoglio nella Parmigianità (che questo forum mi ha fatto capire non essere caratteristica solo di Parma, ma di chiunque ami il Parma, ovunque esso sia e qualunque lingua Parli); ebbene io io di episodi presunti "galeotti" ne ho individuati due...
1- stagione 2003-2004, se la memoria non mi inganna... Io da buon simpatizzante prima di allora al Tardini ci sono stato 2 o 3 volte per la coppa UEFA, 2 delle quali nel '99, ma il campionato fino ad allora lo avevo visto con il Binocolo. Un mio amico di Fede rossonera mi invita con lui in curva sud (non nella parte ospiti, ma comunque abbastanza vicino da vedere in faccia la parte calda della tifoseria avversaria) prima di entrare, visto che in precedenza non ne disponevo ad un baracchino mi munisco di quella che gli eventi mi faranno ribattezzare la mia sciarpa "portafortuna".
Poco prima dell'inizio della gara sento alle mie spalle due amici, all'accento capisco subito che sono lombardi e dalle loro parole capisco che sono Milanisti e che il mio amico non è l'unico rossonero in quel settore; a colpirmi è una frase detta da uno dei due, tanto che ce l'ho ancora nitidamente impressa nella testa:"si vaa.. il Parma è una bella squadretta ma quest'anno non c'è storia"... "roba da niente" direte voi, beh non vi sto a dire che sforzo di repressione abbia fatto per evitare che la questione avesse un seguito spiacevole, poichè mi sentivo per la prima volta ferito nell'orgoglio e sentivo quelle parole come un'insulto alla mia parmigianità.
Quegli eventi non hanno avuto seguito, ma a farmi catalogare quel ricordo nella cartella "positivi" ci pensò Adrianone che nonostante in campo fossimo sopraffatti per larghi tratti ci deliziò con un colpo da manuale che Dida manco vide, finì 1-0 per noi e non vi nascondo che la prima cosa che feci fu girarmi per vedere le facce di quei due la, anche se mi bastava quella del mio amico.
2- la stagione 2004-2005, nella quale ho provato la veridicità della teoria per cui l'affetto per le cose aumenta a dismisura nel momento in cui si rischia di perderle. Ci misi tempo ad archiviare la delusione iniziale, ma ci riuscii, seguii l'avventura di coppa UEFA stupito da quella banda di ragazzini che col cuore è riuscita a scalare quella montagna impervia, e anche se la corsa si è fermata al traguardo delle semifinali, è quella che ho goduto di più, perchè non dovevamo esserci, perchè tutti remavano contro di noi, ma li ci siamo arrivati. Fu proprio la gara di andata contro il CSKA a farmi prendere atto di quello che significa essere tifoso, ovvero tra l'alto, convincersi che, se dai il contributo con la tua flebile voce al coro puoi sovvertire un pronostico, e li presi la decisione: "non importa in che serie Saremo, non importa quale sarà l'organico e quale l'obbiettivo... comunque vada farò l'abbonamento!" e così è stato.
C'è un'ultima cosa che ho capito, che il vero tifoso si vede nel momento della difficoltà molti erano capaci di dire Tifo Parma, quando abbiamo vinto una coppa Uefa a S. Siro contro la Juve, era facile sentirsi tifosi quando abbiamo sollevato al cielo la Supercoppa Europea, io da tifoso, finalmente penso di avere capito lo spirito: finchè sul terreno del tardini vedrò undici giocatori con la maglia Crociata, indipendentemente dal loro tasso tecnico ed indipendentemente da quello che ci giocheremo io ci sarò e ne sarò felice.

PS.: e se saremo in serie A lo sarò ancora di più

Dario (CuoreCroci@to...85)