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ARCHIVIO ANDATA STAGIONE 2012-2013

1' Giornata
Juventus-Parma
2-0
2' Giornata
Parma-Chievo
2-0
3' Giornata
3-1
4' Giornata
1-1
5' Giornata
1-1
6' Giornata
1-1
7' Giornata
2-0
8' Giornata
2-1
9' Giornata
1-3
10' Giornata Parma-Roma 3-2
11' Giornata
2-0
12' Giornata
0-0
13' Giornata
2-2
14' Giornata Parma-Inter 1-0
15' Giornata
2-1
16' Giornata
2-1
17' Giornata
4-1
18' Giornata
1-2
19' Giornata
2-1

PARMA-PALERMO 2-1 (Belfodil, Budan, Amauri)

Torna a sorridere al Parma la cosidetta zona Cesarini: un goal in extremis del tutto rocambolesco permette ai ducali di portarsi al quinto posto nella classifica che tiene conto dei soli risultati interni, confermando di fatti il Tardini come unico campo imbattuto della Serie A. In realtà quello col Palermo è stato un match tutt'altro che esaltante dal punto di vista tecnico, anche se le emozioni e lo spettacolo non sono mancati, soprattutto nella ripresa. Sono comunque i rosanero a partire forte con Brienza che sciupa da posizione più che favorevole mandando al lato; ci pensa poi Mirante a salvare la porta crociata su due tiri potenti e precisi di Ilicic. L'unica occasione degna di nota per la formazione di casa è per Parolo che dal limite manda di poco fuori. Si chiunque, quindi, un primo tempo tutt'altro che convincente per il Parma che nemmeno nella ripresa riesce a cambiare ritmo. È infatti da calcio d'angolo che si sblocca il risultato: a dispetto di una relativa supremazia degli ospiti, sono proprio i padroni di casa a portarsi in vantaggio grazie ad un cinico Belfodil che insacca in spaccata al 62'. Il Parma sembra poter gestire il vantaggio, tant'è che rischia di raddoppiare poco dopo con Sansone, ma il suo tiro viene abilmente parato da Benussi. Il Palermo ci crede ed infatti trova un meritato pareggio all'85 grazie al goal di Budan, ex del match, subentrato pochi minuti prima a Dybala tra gli applausi del Tardini. Quando la partita sembra ormai avviarsi verso il pareggio è dapprima Brienza a farsi ribadire miracolosamente in angolo da Mirante un tiro da posizione favorevole, quindi ci pensa Amauri, anch'egli ex dell'incontro, a girarsi in area ed insaccare il 2-1 finale grazie ad un'indecisione di Benussi.
Si chiude così il girone d'andata con 29 punti e l'imbattibilità casalinga. Domenica al Tardini è attesa la Juventus.

Le pagelle:

Mirante
7
Benalouane
5,5
Paletta
6
Lucarelli
6,5
Gobbi
6,5
Parolo
6
Marchionni
6,5
Musacci
5
Sansone
6
Biabiany
5,5
Belfodil
6,5
- Acquah
6
- Santacroce
5,5
- Amauri
6,5
All. Donadoni
6

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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BOLOGNA-PARMA 1-2 (Sorensen, Valdes, Sansone)

Si conclude con una splendida vittoria esterna il 2012 del Parma che, ad una sola giornata dal termine del girone d'andata, si trova all'8° posto. Dunque i Ducali riesco ad imporsi in trasferta per la seconda volta in stagione dopo il sonoro 1-3 a Torino contro i granata. Dopo un primo tempo equilibrato, come da copione sono gli avversari a portarsi in vantaggio al 54' con Sorensen che approfitta della confusione difensiva in area gialloblu per siglare l'1-0. Sembrerebbe la solita, triste trasferta in stile Parma, ma ci pensa il numero 10 Valdes a riportare in parità il punteggio con un goal che si candida a pieno diritto ad entrare nella top ten dei più belli del campionato corrente. È, quindi, 10' più tardi che Sansone sigla il definitivo 1-2 con un mancino chirurgico al volo.
L'annata del Parma si conclude con 26 punti all'attivo, in attesa del match interno col Palermo nella giornata dell'Epifania che segnerà il giro di boa!

Le pagelle:

Pavarini
6
Benalouane
6,5
Santacroce
6
Lucarelli
6
Gobbi
6,5
Parolo
6
Marchionni
6,5
Valdes
7
Sansone
6,5
Biabiany
5,5
Belfodil
7
- Acquah
6
- Amauri
s.v.
All. Donadoni
7

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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PARMA-CAGLIARI 4-1 (Sau, 2 Belfodil, Valdes Rig., Biabiany)

Una vittoria larga, convincente e, soprattutto, meritata. Questa la fotografia di un Parma che, reduce da due evitabilissime sconfitte esterne, torna a far valere al Tardini, sempre più fortino, il fattore campo. In realtà il match non è iniziato nel migliore dei modi: a portarsi in vantaggio è, infatti, la formazione sarda con Sau che al 20' sigla la rete del vantaggio favorito da uno svarione difensivo di Lucarelli. I Ducali, tuttavia, non si perdono d'animo e basta appena un minuto per ritrovare la parità grazie ad un cinico Belfodil che fa valere le sue doti di colpitore di testa, insaccando un cross ben calibrato dalla destra di Valdes. Da questo momento in poi, , eccetto qualche sporadica occasione cagliaritana, sarà un monologo Parma. I Gialloblu entrano in campo nella ripresa con il piglio giusto, consapevoli che la vittoria è a portata di mano: passano meno di 10' e Biabiany insacca dopo che un delizioso pallonetto di Belfodil ha colpito la traversa; altri 10' e Valdes realizza un rigore concesso per per l'atterramento su Parolo da parte del portier ospite Agazzi. È infine ancora Belfodil, all'86', ad arrotondare il risultato con un destro di precisione.
Diverse sono state le note positive, ma ciò che, al di la del risultato, fa ancora più piacera è stata la reattività della squadra che, andata per l'ennesima volta in svantaggio, ha saputo prontamente reagire.
Non resta che sperare in un buon derby!

Le pagelle:

Pavarini
7
Benalouane
6,5
Paletta
s.v.
Lucarelli
5,5
Gobbi
6
Parolo
6,5
Marchionni
6
Valdes
7
Sansone
6
Biabiany
6,5
Belfodil
8
- Santacroce
6
- Acquah
6
- Filadeff
s.v.
All. Donadoni
6,5

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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ATALANTA-PARMA 2-1 (Denis, Peluso, Amauri)

Altra trasferta, ma la sostanza non cambia. È un Parma privo di cattiveria, privo della grinta necessaria per fare risultato in trasferta. Un copione tristemente già visto diverse volte; ma ciò che desta ancor più stupore sono le partenze, contraddistinte da goal evitabilissimi, disattenzioni difensive e pochezza in attacco. Il Parma esce, senza nemmeno troppo convincere, solo nel secondo tempo, ma si sà: non sempre è possibile fare miracoli.
Pronti-via: l'Atalanta è subito in vantaggio grazie ad un colpo di testa di Denis, favorito da una difesa addormentata. Il raddoppio non si fa attendere e al 38' Peluso sigla il 2-0. Ma allo scadere della prima frazione di gioco arriva il goal che accorcia le distanze: Amauri, uno dei pochi a salvarsi, insacca con un perentorio colpo di testa. Il risultato di 2-1 lascerebbe presagire una ripresa all'attacco per il Parma che, tuttavia, sembra il più delle volte privo di idee. Complice una giornata no del reparto offensivo crociato, le chiare occasioni da goal in successione di Paletta, Amauri e Sansone si spengono inesorabilmente sul fondo, decretando l'ennesima sconfitta esterna stagionale dei Ducali.
Sono essenzialmente due le note positive della giornata: un redivivo Marchionni che sta vivendo a Parma una seconda giovinezza, e Pavarini, migliore in campo, che, subentrato a Mirante che ha abbondato il campo dolorante, si è dimostrato portiere agile dagli ancora spiccati riflessi, nonostante la non più rosea età.
In questi casi sarebbe troppo facile appellarsi alla fortuna; dunque appare evidente che ciò su cui Donadoni dovrà insistere e lavorare sarà sicuramente l'aspetto psicologico su tutti.

Le pagelle:

Mirante
6
Zaccardo
5
Paletta
5,5
Lucarelli
5
Gobbi
5
Parolo
5
Marchionni
6
Acquah
4,5
Sansone
6
Biabiany
5
Amauri
6
- Pavarini
6,5
- Belfodil
4,5
All. Donadoni
5,5

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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LAZIO-PARMA 2-1 (Biava, Klose, Belfodil Rig.)

Solo 5 punti in trasferta sui 20 totalizzati fin qui. Questo l'amaro bottino portato a casa dai crociati lontano dal Tardini. In realtà, quella di Roma, non è stata una prestazione da buttare via totalmente, tuttavia il Parma paga ancora le solite disattenzioni di inizio tempo; se a ciò aggiungiamo una terna arbitrale in giornata no, le cui decisioni sono andate univocamente a favore dei biancocelesti, ecco che il risultato è preso spiegato.
Un primo tempo che sembra iniziare su ritmi blandi, ma è la Lazio a portarsi in vantaggio dapprima al 25' e a raddoppiare, poi, al 34'. Ma il Parma non demorde e scende in campo nel secondo tempo con un altro piglio, accorciando le distanza a metà della ripresa con Belfodil che ribatte in rete dopo essersi fatto parare un rigore da Bizzarri. I crociati ci provano, ma nel finale di tempo l'iniziativa è troppo sterile per sperare in un pareggio che di fatti non arriva. Il match si conclude con un deludente 2-1, in una giornata in cui fare risultato per gli uomini di Donadoni sarebbe stato tutt'altro che impossibile dal momento che nemmeno i biancocelesti hanno disputato un ottimo match. Ma, come si sa, alla fine è il risultato a parlare e dopo questa sconfitta, la classifica ci vede all'ottavo posto. Il campionato volge ormai al giro di boa, sarebbe ora di invertire questo trend negativo in trasferta.

Le pagelle:

Mirante
6
Banalouane
6
Zaccardo
6
Paletta
5
Gobbi
5
Parolo
6
Marchionni
5,5
Musacci
5
Sansone
6,5
Biabiany
5,5
Amauri
5
- Belfodil
6
- Ninis
5,5
- Pabon
s.v.
All. Donadoni
6

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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PARMA-INTER 1-0 (75' Sansone)

Una partita intensa e divertente quella alla quale hanno assistito gli oltre 16 mila presenti al Tardini in occasione di Parma-Inter, posticipo della 14° giornata di serie A.
L'Inter, prima forza del campionato per quanto riguarda i punti ottenuti in trasferta, era costretta a far risultato, complice il secondo stop stagionale della Juventus e un periodo non propriamente brillante dei nerazzurri. Di fronte il Parma, squadra solida in casa e vogliosa di raggiungere qualcosa in più della solita salvezza.
Il match si presenta fin da subito in bilico, con occasioni da una parte e dall'altra: i ducali sfiorano il vantaggio con un autogoal e poi con Amauri (in entrambi i casi è abile Handanovic a scongiurare il pericolo), sul finale tempo è miracoloso Mirante quando sventa un colpo di testa di Cambiasso da distanza ravvicinata. Nella ripresa il discorso cambia: i nerazzurri scendono in campo con poca grinta, limitandosi ad uno sterile possesso palla. Di ben altro avviso è il Parma che ci prova a più riprese grazie ad un Biabiany in serata. La partita si blocca al 75' quando Sansone, partito prima della linea di metà campo, percorre circa 40 metri prima di insaccare un incolpevole Handanovic, evidenziando i limiti difensivi della squadra ospite. Il finale di partita è relativamente tranquillo per i padroni di casa, complice un'Inter apparsa stanca e decisamente in un momento no.
Per gli emiliani si tratta del 12° risultato utile consecutivo al Tardini, ormai vero e proprio fortino. Dirigenza e allenatore invitano a tenere ben saldi i piedi per terra, pur sottolineando la grande prestazione del Parma, ma sperare, come si sa, è lecito.


Le pagelle di Parma-Inter:

Mirante
7
Rosi
6,5
Zaccardo
6
Paletta
6,5
Gobbi
5,5
Acquah
5,5
Marchionni
6,5
Valdes
6
Sansone
7
Biabiany
7,5
Amauri
6
- Benalouane
6
- Belfodil
s.v.
All. Donadoni
7

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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UDINESE-PARMA 2-2 (Di Natale, Marchionni, Pereyra, Palladino)

Sembrava la classica trasferta, di quelle che ormai siamo tristemente abituati a vedere...un Parma costretto ad inseguire fin dai primi minuti, frutto delle solite disattenzioni difensive. Un campionato che ci vede corsari in casa e deboli, fragili in trasferta. Tuttavia la grinta è venuta fuori nel secondo tempo, grazie anche a Mister Donadoni che, seppur contestato nei campi, anche questa volta ha avuto ragione. Perchè sì, in molti si chiedevano dove fosse Palladino, che fine avesse fatto...insomma, in molti non lo consideravano più un giocatore. Eppure quell'inespresso talento napoletano, troppo spesso martoriato da infortuni, ha avuto in un certo senso la sua rivincita: 1000° goal in serie A per il Parma e pareggio acciuffato in extremis. In realtà, se l'11 gialloblu avesse vinto, non avrebbe rubato sicuramente nulla...Certo, la partita non è stata lo specchio di una squadra ordinata, precisa ed impeccabile, ma altrettanto non ha messo in campo l'Udinese che, subito il pareggio nei primissimi secondi della seconda frazione, ha rischiato di capitolare prima di riportarsi in vantaggio. Un ottimo Parolo (che salterà la gara interna con l'Inter) ed un cinico Palladino, subentrato negli ultimi minuti della ripresa, hanno fatto il resto. Nel complesso abbiamo assistito ad una partita divertente, con continui ribaltamenti di fronte, e con molti errori che, in vista del prossimo impegno, andranno rivisti.

Le pagelle di Udinese-Parma:

Mirante: 5,5
Benalouane: 5,5
Paletta: 5,5
Lucarelli: 6
Rosi: 6
Marchionni: 6,5
Musacci: 5
Parolo: 7
Sansone: 5
Belfodil: 5,5
Amauri: 6,5
Entrano:
Acquah: 5
Palladino: 6,5
Pabon: S.V.

Allenatore:
Donadoni: 6

 

 

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PARMA-SIENA 0-0

Nella partita che doveva essere quella del riscatto dopo la pesante sconfitta di Pescara, il Parma delude il pubblico amico con uno scialbo 0-0 col Siena. La formazione toscana si affida essenzialmente alla buona giornata del portiere Pegolo che, complice una difesa solida e compatta, si vede impegnato a respingere sole conclusioni da fuori. Pochissime saranno le verticalizzazioni da una parte e dall'altra, ancor meno le occasioni nitide: buone opportunità di passare in vantaggio sono quelle per Rosi e Reginaldo, ma entrambi sprecano. Insomma, visto anche il rientro di Amauri, ci si sarebbe aspettato qualcosa di più. Tuttavia, occorre invertire questo trend negativo quanto prima e riprendere, invece, le buone prestazioni fatte vedere nella serie di tre vittorie consecutive.

Le pagelle di Parma-Siena

Mirante: 6
Zaccardo: 6,5
Paletta: 6
Lucarelli: 6
Marchionni: 5,5
Rosi: 5
Musacci: 5
Parolo: 5,5
Gobbi: 5
Amauri: 5
Biabiany: 5,5

Belfodil: 5
Acquah: 5
Sansone: S.V.

Donadoni: 5,5

 

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PESCARA-PARMA 2-0 (Abbruscato, Weis)

Nella sfida contro il Pescare Stroppa si affida al 3412 mentre Donadoni risponde con un 352 inserendo però Morrone, Pabon e Biabiany in attacco. Il primo tempo è acerbo di emozioni, da segnalare solo al 23' Cosic che chiude su Biabiany mentre appena dopo Capuano intercetta nell'area piccola un cross basso dal fondo di Pabon. L'occasione più grossa ce l'ha però il Pescara che su cross di Zanon sbaglia di poco con Abbruscato che spara poco alto sulla traversa.
Il secondo tempo è decisamente più divertente con il Pescara che passa subito in vantaggio con Abbruscato che, su un lancio lungo, sfugge alla marcatura di Paletta. Risponde quindi il Parma con Lucarelli che sfiora il gol. Il forcing del Parma è vano e Donadoni cambia: fuori Valdes e Morrone, dentro Musacci e Sansone. Al 23' Lucarelli lancia Gobbi che è libero in area, defilato a sinistra e tenuto in gioco da Modesto ma Perin è bravo a parare. Il Parma sfiore nuovamente il gol con un tiro da fuori area con Musacci. Il gioco lo fa il Parma con il Pescara che si chiude però benissimo. La partita viene chiusa al 48' da Weis che su passaggio di Quintero insacca il 2-0 e salva la panchina di Stroppa

Le pagelle di Pescara-Parma

MIRANTE: 5.5 Non ha grandi colpe sui gol, rimanendo inoperoso per buona parte della partita.
ROSI: 6 Parita di grande intensità riuscendo a tamponare Modesto
LUCARELLI: 6 Il migliore della difesa del Parma, sbaglia il primo contrasto con Abbruscato che non sortisce comunque niente per il Pescara
PALETTA: 4,5 decisamente la peggior partita di Paletta nell'era Donadoni. Sue le responsabilità nel primo gol,
BENALUANE: 6 Il confronto con Johnatas finisce in parità.
MUSACCI 6: con il suo ingresso il centrocampo acquista in personalità ed proprio lui che sfiora il gol per i ducali.
VALDES: 5 Poche idee e tanto nervosismo per un giocatore che deve al più presto trovare la continuità della scorsa stagione.
BIABIANY: 5 Ennesima dimostrazione di come la posizione di attaccante non sia a lui congeniale. Fa fatica a trovare i movimenti giusti e perde la sua qualità migliore: la velocità negli spazi.
PAROLO: 5 Non sa dettare i tempi a centrocampo, manca di personalità, e soffre il centrocampo del Pescara in particolar modo Quintero
MORRONE: 5.5 Tanta generosità ma idee confuse come tutto il centrocampo
MARCHIONNI: sv
PABON: 5 sembra ancora molto acerbo per la serie A e un compagno come Biabiany in attacco certamente non lo aiuta.
ALL. DONADONI: 5 Partita sbagliata come approccio mentale e come formazione. Un bagno di umiltà dopo gli ultimi fasti che fa bene alla squadra

 

 

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PARMA – ROMA 3-2 ( 8' Lamela, 34' Belfodil, 39' Parolo, 65' Zaccardo, 71'Totti Rig.)

Sotto un diluvio d'altri tempi, una pioggia incessante che martellerà per tutti i 90' , Parma e Roma si affrontano per una partita ricca di significati.I crociati di mister Donadoni, reduci da 2 vittorie consecutive contro Samp e Torino cercano di dare continuità alla striscia positiva cercando una vittoria che porterebbe la squadra nelle zone alte della classifica. La Roma di Zeman invece reduce dalla sconfitta interna subìta in rimonta dall'Udinese prova a dare un segnale di svolta al suo campionato per staccarsi l'etichetta di bella incompiuta. Il Parma parte con un attacco composto da Amauri e Biabiany, per sfondare la difesa più perforata del campionato, la Roma risponde con l'artiglieria pesante Osvaldo, Totti, Lamela. La partita inizia con un buon inizio giallorosso, che grazie anche alla leggerezza del centrocampo crociato formato da Marchionni, Parolo e Valdes consente alla Roma di prendere campo e farsi subito vedere in attacco. Già all'8' la Roma passa su gentile concessione di Zaccardo che rinvia in malo modo un innocuo cross di Piris, servendo una palla d'oro sul sinistro preciso di Lamela che batte Mirante sul palo lontano con un perfetto diagonale. Roma in vantaggio e Crociati subito costretti a modificare la partita per trovare il pari. Il gol di Lamela sveglia il Parma che inizia a macinare gioco, Parolo sembra tornato su buoni livelli, Valdes cerca di distribuire palloni sulle fasce dove Rosi e Gobbi provano a sfondare. Purtroppo però dopo soli 15' il Parma perde la sua bocca di fuoco più in forma : Amauri si sfonda il labbro in uno scontro con Castan ed è costretto ad uscire, sanguinante, lasciando spazio a Belfodil. Ma le incursioni laterali del Parma diventano incessanti, ed è proprio dalla parte destra che il Parma costruisce la sua rimonta. Con Rosi, Marchionni e Biabiany che si interscambiano sapientemente dalla parte di uno spaesato Dodo, il Parma sfonda a ripetizione. Rosi, ex di turno, pare in gran serata sotto l'aspetto fisico e mette a dura prova i polmoni di Dodo che non riesce a tenerlo. Il Parma però non riesce a trovare la via della porta nonostante alcune mischie nell'area giallorossa. Così per far gol è necessario un liscio del solito Dodo che lascia passare un apparentemente innocuo rinvio di Mirante e spiana la strada a Belfodil, che resiste al ritorno di Castan e trafigge Stekelenburg in diagonale. Trovato il pari, il Parma continua nella sua incessante azione e da un altro sfondamento sulla corsia destra nasce il gol del raddoppio, con Marchionni che serve una palla centrale alle spalle dei difensori giallorossi per gli accorrenti Biabiany e Parolo. E' Parolo ad arrivare primo sulla palla, l'ex cesenate calcia male ma la fortuna ferma la palla in una pozza d'acqua e concede un secondo tiro al centrocampista gialloblù che trafigge l'incolpevole Stekelenburg. Dopo questo episodio decisamente fortunato, e qualche fuorigioco inesistente chiamato ai crociati, si va a riposo con la gran rimonta del Parma che però da l'impressione di poter bucare la difesa giallorossa in qualsiasi momento.

La ripresa inizia con lo stesso andazzo del primo tempo, Parma padrone del campo (nel frattempo diventato una sorta di piscina) e il bel calcio che si va a fare benedire. Si cerca il lancio lungo dove il Parma fa il bello e il cattivo tempo, con Biabiany che sfugge a ripetizione alla difesa giallorossa ma vede fermare le sue azioni dalle pozzanghere. Tranne al 20' quando sempre il francese sfugge per l'ennesima volta a Piris, entra in area e serve un pallone d'oro a Belfodil che calcia a botta sicura, Goicoechea (subentrato all'infortunato Stekelenburg) respinge d'istinto, ma Zaccardo che aveva accompagnato l'azione si fa trovare pronto per ribadire in rete e cancellare l'erroraccio che aveva regalato il gol del vantaggio a Lamela. La Roma prova a reagire ma il Parma che nel frattempo inserisce i muscoli di Acquah per uno stanchissimo Marchionni sa come rimbalzare gli attacchi giallorossi. I piedi fatati di Totti e Lamela sono zuppi d'acqua e innocui, Osvaldo si fa notare solo per essere troppo nervoso, così la difesa del Parma ha buon gioco con un grandissimo Paletta leader indiscusso degli ultimi 30 metri . Da un'azione concitata, in mischia, nasce però l'occasione per la Roma con Castan che viene atterrato selvaggiamente da un'entrata doppia di Paletta ed Acquah. Damato indica il dischetto (settimo rigore contro per il Parma di cui 3 soli realizzati), Totti calcia con Mirante che respinge ottimamente ma sui piedi del capitano giallorosso che ribadisce in rete. 3-2 partita riaperta a 20' dalla fine. Donadoni toglie uno stremato Biabiany per inserire l'eroe di Torino Sansone, e perde Belfodil che si fa espellere per doppia ammonizione. Così per forza di cose il Parma arretra il baricentro lasciando campo alla Roma e tentando folate in contropiede. Ma la Roma non ha la forza di costruire attacchi degni di nota e la partita scivola via nel diluvio che nel frattempo ha reso il campo quasi impraticabile. Grande vittoria per mister Donadoni, ennesima sconfitta per la Roma di Zeman. Ora 3 punti a Pescara per avvicinarci al nostro obiettivo : quota 40! Forza crociati!!

LE PAGELLE

MIRANTE 6.5 Incolpevole sul gol di Lamela, fa il possibile parando il rigore di Totti. Per il resto si vede solo per respingere un potente tiro di Bradley nel primo tempo e sventare qualche mischia.
ZACCARDO 6 media tra 5 del primo tempo e 7 della ripresa. Regala il gol a Lamela con un rinvio assurdo ma chiude il match seguendo stoicamente Biabiany in contropiede per 70 metri.
PALETTA 7.5 un muro invalicabile, Osvaldo non vede biglia, Lamela è costretto a girargli al largo e Totti si guarda bene di avvicinarsi alla trequarti. Padrone degli ultimi 30 metri.
LUCARELLI 6 si vede pochissimo, Lamela dalle sue parti è il più vivace di tutti e cerca di limitarlo con l'esperienza.
ROSI 6.5 cerca di strafare contro la sua ex squadra, si capisce quando nella ripresa prova a sorprendere Goicoechea con una palombella da 50 metri (che per poco non riesce). Però spazza via Dodò a ripetizione e si conferma una grossa risorsa atletica per questo Parma.
MARCHIONNI 6.5 parte come interno di destra, soffre chiaramente in fase di interdizione ma la Roma attacca male e Marco può dedicarsi meglio alle incursioni offensive dove in coppia con Rosi distrugge Dodò e mette sotto pressione l'out sinisitro giallorosso. Un giocatore prezioso che si dimostra ancora utile.
VALDES 6 il campo lo limita, i cambi di gioco sono pochi per forza di cose ma sta imparando a gestirsi bene in mezzo al campo. Imposta e contrasta per 90' e lo fa bene.
PAROLO 7 grande partita dell'ex cesenate che si esalta in un campo ai limiti della praticabilità. Contrasta e spinge allo stesso modo, fortunato in occasione del gol ma entra in tutte le azioni più importanti del Parma.
GOBBI 6 soffre l'intraprendenza di Piris nel primo tempo e non riesce ad incidere in fase offensiva. Poi col passare dei minuti prende le misure del paraguaiano e lo contiene piuttosto bene.
AMAURI SV si fa male dopo soli 15 minuti
BELFODIL 6 mezzo voto in meno per la sciocca doppia ammonizione che lascia la squadra in 10 nel momento peggiore. A parte questo disputa una gran partita impegnando da solo Castan e Marquinhos che non riescono quasi mai a levargli il pallone dai piedi.
BIABIANY 7 la vera arma di questo Parma, sfianca la difesa giallorossa a colpi di accelerazioni in un campo pesantissimo. Lanciato nello spazio è imprendibile per chiunque, non trova il gol solo per colpa del terreno che più volte frena la corsa del pallone.

 

 

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TORINO-PARMA 1-3 (Sansone, Amauri, Rosi, Basha)

Donadoni nella difficile trasferta di Torino opta per il consueto 352 con in porta Pavarini che sostituisce l'infortunato Mirante mentre a centrocampo Ninis per l'infortunato Galloppa. E' subito il Torino che si fa pericoloso davanti alla porta del Parma prima con Darmian poi con due volte Sansone che sfiora il gol.
Il Parma risponde con Biabiany che dopo una lunga falcata sulla fascia sinistra passa in mezzo dove Amauri sciupa un'occasione ghiotta davanti alla porta.
La ripresa si apre con il doppio giallo a Sansone ed espulsione: la prima ammonizione per fallo su Amauri e nel secondo tempo per simulazione nell'area di rigore del Parma. La partita si fa in discesa per la formazione crociata. Donadoni vuole la vittoria e inserisce Sansone che sblocca la partita segnando l'1-0 per il Parma. Crociati che raddoppiano con Amauri su un bel cross di Marchionni, entrato nella ripresa e che risulterà uno dei migliori in campo. Sul finire c'è anche spazio per la terza di rete di Aleandro Rosi su assist di Bibiany e il gol. Chiude la partita il gol granata di Basha su assist di Cerci per un Torino che però non ha mai reagito dopo l'espulsione. Troppo poco per i granata che incassano una pesante sconfitta.

Le Pagelle di Torino-Parma

PAVARINI: 6.5 Quando c'è bisogno lui risponde presente dando grandi garanzie. Non ha colpe sul gol del Torino.
ZACCARDO 6: partita sufficiente e poco impegnativa soprattutto nel secondo tempo.
PALETTA 6.5 consueta prestazione importante dell'argentino che da sicurezza alla difesa cercando di coordinare la linea di fuorigioco del Parma.
LUCARELLI 5.5 Qualche difficoltà soprattutto nel primo tempo che regala importanti occasioni ai granata.
ROSI: 6.5 con l'uomo in più prende fiducia dopo un primo tempo sotto tono arrivando sino al gol sul finire di partita.
SANSONE: 7 gol che sblocca la partita. Ottima prestazione di un giocatore che parte dalla panchina e che sta dimostrando di potersi giocare le sue carte in attacco.
NINIS: 5 Si vede poco, poco lucido e mai determinante quando invece da lui ci si aspetterebbe quella tecnica a servizio della squadra.
MARCHIONNI: 7 Entra nel secondo tempo e si rivela un giocatore di grandissima esperienza che può dare tanto al Parma. Grandi meriti nel secondo dei crociati.
PAROLO: 5.5 Sufficiente la sua prestazione in fasi di contenimento mentre in fase di impostazione lascia a desiderare.
BIABIANY: 6.5 Fornisce ottimi assist ad Amauri prima e Rosi poi, quest'ultimo si concretizza nel terzo gol del Parma, tuttavia non sarebbe male se qualche volta provasse tirare in porta.
PABON: sv
AMAURI: 6 Prima sciupa un'ottima occasione nel primo tempo su assist di Biabiany poi concretizza nel secondo tempo con un bel colpo di testa come lui sa fare. Ne scaturisce una sufficienza.
ALL. DONADONI: 7 Ottimi i cambi che vengono poi premiati in particolar modo la scelta di fare entrare Sansone che ha ripagato la fiducia del mister. Con un biennale in tasca aumentano ora le responsabilità nel dover portare continuità e dei risultati importanti nel breve medio periodo

 

 

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PARMA-SAMPDORIA 2-1 (Amauri Rig, Amauri, Eder Rig)

Il direttore sportivo Leonardi aveva chiesto la partita della vita ai nostri ragazzi e così è stata. Se nella partita contro il Catania il Parma era sembrato piuttosto fiacco senza mordente ieri il Parma ha tirato fuori tutta la grinta per portare a casa tre punti per la classifica che ora torna a sorridere.
Con l'assenza di Lucarelli Donadoni cambia modulo e passa alla difesa quattro con Rosi e Gobbi esterni e centrali Paletta e Zaccardo.
A centrocampo Galloppa, Valdes e Marchino Marchionni che ritroviamo titolare con la maglia crociata. In attacco Amauri e larghi Belfodil e Biabiany.
Il Parma parte subito bene dimostrando superiorità territoriale, e alla mezz'ora Biabiany spara in curva ma tre minuti dopo si invola verso la porta venendo poi strattonato dal portiere doriano Romero. L'arbitro esita un attimo ma poi, probabilmente su consiglio dei collaboratori, espelle l'estremo difensore doriano per chiara occasione da rete assegnando quindi il penalty a favore del Parma. Al dischetto Amauri che spiazza Berardi e porta in vantaggio la formazione crociata. Nel secondo tempo il Parma ha un buon possesso palla, tiene le redini del gioco e su un bel cross di Belfodil arriva il raddoppio di Amauri che con un poderoso colpo di testa anticipa il doriano Berni. A metà del secondo tempo da segnalare alcuni tiri da fuori area di Pabon: due sfiorano il gol, altri sono nettamente fuori.
Ma si sa, al Parma piace soffrire e si complica la vita sul finale con un rigore per la Sampdoria per fallo di Mirante, che verrà ammonito, su Eder. Episodio simile al primo ma diverso perchè l'attaccante doriano era più defilato di Biabiany e questo spiega la mancata espulsione del crociato Mirante. Sul dischetto Eder non sbaglia e accorcia le distante. Pur con qualche trepidazione il Parma ritorna alla vittoria mettono al sicuro i tre punti.
Da segnalare il bel colpo d'occhio in curva sud con i nostri gemellati doriani arrivati in massa a Parma per seguire la squadra e per omaggiare un gemellaggio unisce le due tifoserie. Un pomeriggio di festa, di sport e amicizia.

Le pagelle di Parma-Sampdoria

MIRANTE S.V. Non è mai stato impegnato ad esclusione dell'episodio da rigore
ROSI 7: Buone le sue percussioni in avanti riuscendo anche in una buon fase difensiva e contenere Eder
ZACCARDO 6: partita sufficiente senza particolari meriti, e sull'azione del rigore per Eder tiene in gioco l'attaccante doriano.
PALETTA 6: Buona partita ma è ingenuo a farsi infilare da Eder.
Gobbi: meno offensivo di Rosi ha giustamente svolto compiti più difensivi rispetto alle altre partite dove si giocava 5 a centrocampo
VALDES 7: la superiorità numerica del Parma gli permette maggiore libertà a centrocampo, e da anche una mano nella fase di non possesso
MARCHIONNI 6.5: la sua esperienza aiuta il Parma a centrocampo e da tranquillità a tutto il reparto, non ha i novanta minuti nelle gambe ma la prestazione è più che buona.
GALLOPPA 6: discreta partita con qualche buona giocata ma poi è costretto ad uscire per l'ennesimo infortunio.
PAROLO 5.5: entra a partita iniziata, tuttavia non convince ancora in pieno sbagliando alcune volte qualche aggancio e giocata da scuola calcio.
BIABIANY 7.5: sblocca la partita con una percussione che costringe il portiere doriano al fallo da chiara occasione da rete, nel secondo tempo sfiora il gol.
BELFODIL 7: si vedono i miglioramenti, buon cross sul secondo gol di Amauri
AMAURI7,5: sul dischetto con freddezza segna, nel secondo gol rivediamo l'Amauri che tutti abbiamo ammirato due anni fa con uno stacco imperioso che castiga Belardi.
PABON 6: due bei tiri e altri inguardabili. Buona la sua fase di non possesso dove riesce a recuperare un pallone importante a centrocampo e arrivare quasi vicino all'area di rigore. C'è da aspettarlo e avere tanta fiducia, il gol presto arriverà anche per lui.
ALL. DONADONI 6.5: ha fatto una scelta rischiosa cambiando modulo diventando così speculare a quello dell Samp che a nomi non ci è inferiore. Se si escludono gli ultimi dieci minuti il Parma non ha mai sofferto la Sampdoria anche complice la superiorità numerca

 

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CATANIA – PARMA 2-0 ( 2' GOMEZ – 81' BERGESSIO)

Il Parma di Donadoni atterra in Sicilia per la prima trasferta sulla carta abbordabile del suo campionato contro una squadra di pari livello, il Catania di Maran. Pochissime novità di formazione per gli uomini di Donadoni che partono con Benalouane dal 1' al posto di uno Zaccardo in evidente ritardo di condizione, con Biabiany finalmente dal 1' al posto di Rosi e con la coppia d'attacco Amauri – Belfodil con l'italo-brasiliano ancora a caccia del primo gol stagionale. Per portare via punti dal Massimino, campo storicamente avverso per i crociati, servono massima concentrazione e determinazione. Si capisce subito però che entrambe le condizioni non ci sono infatti già al 2' il Catania passa con una fluidissima serie di scambi filtranti sulla trequarti, che porta Barrientos a mettere il Papu Gomez solo davanti a Mirante e libero di spiazzare il portiere gialloblù. Partita subito in salita su un campo caldissimo, il Parma per l'ennesima volta si trova costretto a rimontare uno svantaggio e per l'ennesima volta subisce gol d'infilata per vie centrali. Evidentemente Donadoni non è ancora riuscito a lavorare sotto questo aspetto. Il Parma quindi è già costretto a fare la partita, ed inizia un fluido ma tanto sterile possesso palla che non porta a nessuna conclusione in porta degna di rilievo. Il Catania invece si limita a contenere e a ripartire con i suoi veloci contropiedisti Gomez e Barrientos in grado di servire regolarmente Bergessio, unica punta dello scacchiere di Maran ma che da solo riesce a tenere in apprensione Paletta Lucarelli e Benalouane. L'unica occasione degna di nota per i crociati capita come spesso accade sul piede sbagliato di Gobbi, che in mezza rovesciata di destro sfiora il palo della porta difesa da Andujar. Per il resto poca convinzione e soprattutto poche idee in avanti per il Parma che va al riposo sotto di un gol.

La ripresa si apre con il solito copione, possesso palla crociato e ripartenze pericolose del Catania che infatti sfiora subito il raddoppio con un diagonale di Bergessio salvato sulla linea di porta da Paletta. In una delle poche folate offensive, Calvarese punisce con l'ennesimo giallo un giocatore del Parma, nello specifico Benalouane che in area tenta la sforbiciata ma colpisce un avversario e viene assurdamente ammonito. Pochi minuti dopo, mentre il Parma è alla ricerca di una soluzione per penetrare nella difesa etnea, Benalouane colpisce a gioco fermo il tanto imprevedibile quanto accentuatore Barrientos con un buffetto sulla nuca. L'argentino rotola a terra e il disastroso Calvarese punisce con il secondo giallo il difensore ex-cesena che con questa ingenuità lascia i compagni in inferiorità numerica nel momento di maggior sforzo alla ricerca del pari. Una gestione del cartellini comunque scandalosa dell'arbitro Calvarese che ammonisce 6 crociati in una partita maschia ma non violenta. In 10 gli uomini di Donadoni ci provano lo stesso, entra Pabòn per uno spento Belfodil, qualche buono spunto del colombiano che però non trova mai il modo per tirare in porta. Ovviamente sbilanciati alla ricerca del pari i crociati scoprono spesso il fianco ai contropiedisti catanesi che falliscono più volte il raddoppio in campo aperto con Bergessio. In realtà l'argentino aveva trovato il sigillo ma Calvarese annulla il gol per fuorigioco inesistente. Alla ricerca del pari, Donadoni inserisce inspiegabilmente Zaccardo per Parolo e alla successiva occasione arriva il gol che chiude la partita : contropiede etneo e Bergessio capitalizza in rete chiudendo la partita. Da annotare anche una simpatica sfida tra Almiron e Mirante, con il regista argentino che per 2 volte prova a sorprendere da centrocampo Mirante, che però entrambe le volte riesce ad evitare l'eurogol dell'ex bianconero. Il gol di Bergessio taglia le gambe agli uomini di Donadoni, e la partita si chiude così, 2-0 secco e deciso. Per il Parma in evidenza i soliti limiti offensivi e le solite disattenzioni dietro.C'è tanto da lavorare per mister Donadoni. Ora la pausa Nazionale per schiarire le idee, al rientro c'è la quadrata Samp di Ciro Ferrara, reduce dal k.o. di Verona e ansiosa di riprendere l'ottimo cammino intrapreso.

Dai Parma non mollare!!

CATANIA – PARMA 2-0 LE PAGELLE

MIRANTE 6.5 para il parabile, incolpevole sui gol etnei. Gomez e Bergessio si presentano in solitaria a tu per tu, il problema non è certamente suo.
BENALOUANE 4 partita sottotono con l'aggiunta della “sciocchezza” che lascia in 10 i compagni nel momento di maggior sforzo alla ricerca del pari. Non è nuovo a queste “perle” e si sapeva.
PALETTA 6 meno sontuoso del solito, prova a reggere la baracca finchè può ma anche lui commette alcune sbavature ed errori di posizione.
LUCARELLI 5 terreno fertile dalle sue parti per chiunque, si appende alla sua “proverbiale” esperienza, che ormai è una delle pochissime motivazioni che gli consentono di essere ancora titolare.
BIABIANY 5 le solite accelerazioni e folate, le solite mancanze nell'ultimo passaggio e nel cross. In area non mette mai un cross in testa ad Amauri. Tanta corsa ma poca qualità.
PAROLO 5 il giocatore che era arrivato in Nazionale con Prandelli 2 anni fa è lontano parente di quello attuale che non spinge, non copre, non ha personalità e non partecipa alla manovra se non con i soliti passeggini orizzontali al compagno vicino.
VALDES 5.5 prova a mettere ordine ma anche lui fa confusione e sbaglia parecchi passaggi elementari.
GALLOPPA 4.5 disastroso, disarmante,inutile, nervoso.
GOBBI 5 apprezzabile per corsa, impegno e tempi di inserimento, ma non indovina mai la giocata giusta e spesso si incarta sul suo piede facendo perdere l'onda d'urto alla squadra, giocando la palla all'indietro anziché in avanti. Nemmeno lui azzecca un cross uno per i nostri attaccanti.
BELFODIL 5 il ragazzo sembra demotivato, sbaglia quasi tutto e non riesce più a dare quell'impressione guizzante che aveva destato nelle prime di campionato.
AMAURI 5 lontano parente del giocatore pieno di carisma e grinta che solo 1 anno e mezzo fa si era caricato il peso di una squadra sulle spalle trascinando quasi da solo i compagni ad una facile salvezza. Ora, forse supportato da una carente condizione atletica, riesce solo a fare a spallate con le difese avversarie ma il pallone lo vede poco. Anche per colpa dei compagni.

SOSTITUTI
PABON 6 altro voto di fiducia, attendiamo con pazienza il calciatore che gli addetti ai lavori avevano indicato come “gran colpo”, e che per ora non ha praticamente mai tirato in porta in 7 giornate e tentato un dribbling si e no 3 o 4 volte
ZACCARDO 5 Donadoni sbaglia a metterlo dentro, e lui non fa certamente del suo meglio per giustificare la sostituzione. Palesemente in ritardo sotto tutti i punti di vista. Forse è ora di fare largo alla freschezza fisica e mentale di Fideleff e MacEachen.
ALLENATORE : DONADONI 4 al momento la scelta di premiare sempre e comunque Lucarelli in difesa appare sbagliata. Portare Zaccardo in panchina è stato già un successo. Anche l'ostinarsi a proporre il centrocampo Parolo – Valdes – Galloppa con i 2 incursionisti mai così fuori da ogni gioco è illogico. Acquah e Ninis scalpitano in panchina ma …. Niente da fare. Davanti pare chiara la mancanza di idee delle nostre punte, ci si affida al talento altalenante di Belfodil, mentre Amauri e Biabiany sono al momento poco incisivi. Pabòn non ingrana e i dati sui gol fatti sono sotto gli occhi di tutti. Manca l'affiatamento tra le punte. Chi ha deciso di confermare lo sfortunato Palladino nel reparto offensivo togliendo un posto a un potenziale elemento più sano e continuo dovrebbe mettersi la mano sul cuore e recitare un mea culpa.

 

 

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PARMA-MILAN 1-1 (50' El Shaarawi, 66' Galloppa)

Nel primo anticipo della 6° giornata di campionato, i Crociati di mister Donadoni ospitano il neo-risorto Milan di Massimiliano Allegri reduce dalla prima vittoria in casa sul Cagliari e più che mai intenzionato a dare continuità di risultati per scacciare i fantasmi di un probabile esonero.
Il Parma dal canto suo è alla ricerca del risultato che può finalmente consacrare l'11 di Donadoni a squadra di medio-alto livello. I crociati partono con un 11 piuttosto scontato viste le varie defezioni e stati di forma precari in avanti, e la squalifica del regista titolare Valdes. Donadoni stupisce tutti lasciando ancora una volta Acquah in panchina per far posto alle geometrie di Musacci, e lasciando a riposo anche Parolo lanciando dal 1' il greco Ninis nel ruolo di interno destro. Solita difesa a 3 con Zaccardo Paletta e Lucarelli, e davanti spazio alla coppia Amauri – Pabòn con Belfodil e Biabiany ancora reduci da infortunio, che partono dalla panchina.Allegri invece lascia a riposo Pazzini e Montolivo, lanciando titolare per la prima volta Bojan Krkic con alle spalle il lanciatissimo El Shaarawy e il solito Boateng. La partita è soporifera nei primi 20' non ci sono azioni di rilievo se non qualche incursione laterale da entrambe le parti concluse da cross centrali o imprecisi o preda di ambedue i portieri, e una punizione di Musacci che scheggia l'incrocio dei pali. Il Milan dal canto suo dà il primo cenno di risveglio dopo la mezz'ora quando Bojan da circa 25 metri prova a calciare di potenza a giro, ma la palla esce sopra la traversa. A Bojan risponde Ninis che anche lui da distanza notevole tenta di sorprendere Abbiati sul palo lontano, ma la palla si spegne sul fondo. Si chiude in questo modo il primo tempo con un netto ma sterile possesso palla a favore dei rossoneri e il Parma che fatica a costruire senza Valdes, privilegiando il lancio lungo su Amauri o sugli esterni che però faticano a saltare Abate e De Sciglio.

Nella ripresa, il Milan esce più determinato e complice i soliti 10' minuti di sbandamento tattico della truppa di Donadoni, il Parma si fa infilare in contropiede da Bojan che smarca El Shaarawy che senza troppa fatica brucia sullo scatto Zaccardo e in diagonale infila Mirante per il vantaggio rossonero. Il Parma rischia di affondare qualche minuto dopo quando Boateng complice un errata interpretazione del fuorigioco si ritrova solo davanti a Mirante per girare di testa un comodo spiovente dalla trequarti, ma non inquadra fortunatamente il bersaglio. I crociati riprendono le distanze tra i reparti, si riuniscono e iniziano a macinare gioco e soprattutto a creare pericoli dalle parti di Abbiati che ringrazia Nocerino che anticipa Gobbi su cross invitante di Rosi. Il Milan però non smette di essere pericoloso, ed è Mirante a dover deviare in corner un potente tiro di Boateng da fuori area. In uno dei numerosi capovolgimenti di fronte il neo entrato Montolivo stende Ninis al limite dell'area. Punizione di Galloppa con lieve deviazione della barriera e palla che si infila nell'angolo basso alla sinistra di Abbiati. Il Tardini esplode, Galloppa pure che da questo momento si esalta e prende in mano il centrocampo crociato. Donadoni toglie l'acciaccato Musacci per inserire Parolo, mette Biabiany per Rosi e sostituisce l'opaco Pabòn con Belfodil. Il Parma a questo punto gioca il tutto per tutto in una partita che diventa piacevole, con numerosi capovolgimenti di fronte, con Biabiany che macina accelerazioni su accelerazioni e spacca in 2 la difesa rossonera ma non trova mai l'ultimo passaggio, e Belfodil che si porta appresso mezza difesa rossonera senza però mai trovare il corridoio giusto per calciare o smarcare Amauri. Dall'altra parte Bojan prima e Montolivo poi scaldano ancora i guanti di Mirante con conclusioni da fuori.La partita termina così, entrambe le squadre provano a vincerla ma alla fine il pari sembra il risultato più giusto per quanto emerso in campo. Per Donadoni il terzo pareggio consecutivo per 1-1, per Allegri l'ennesima mancata vittoria. Ora, finito questo piccolo tour de force, ci aspetta una impegnativa trasferta in terra siciliana, nella tana dell'affamatissimo Catania di Maran reduce da una scoppola inaspettata a Bologna.

Forza Parma, riprendiamo a vincere!

 

LE PAGELLE di Parma-Milan

MIRANTE 6.5 incolpevole sul gol, ne evita altri con interventi di pregevole fattura.
ZACCARDO 5 in palese difficoltà contro la freschezza atletica di El Shaarawy, non offre il suo contributo nemmeno in fase offensiva
PALETTA 7 leader indiscusso, chiusure eleganti e contrasti vincenti sono ormai all'ordine del giorno
LUCARELLI 6 dalle sue parti c'è meno facilità di conquista, ma fatica anche lui sulla corsa contro i brevilinei Bojan ed El Shaarawy
ROSI 5 la controfigura dello straripante esterno visto a Napoli e contro la Fiorentina , pochissime iniziative, non trova mai i tempi nell' 1 vs 1
NINIS 6.5 buona partita del greco, molto più presente a centrocampo rispetto alle ultime apparizioni di Parolo. Sa anche usare bene il fisico nonostante una stazza non proprio da Marcantonio. Bene in fase offensiva, migliorabile in fase di contenimento.
MUSACCI 6 senza infamia e senza lode, ma nei primi 10' del secondo tempo contribuisce per primo a creare distanza tra difesa e centrocampo favorendo il gol ospite.
GALLOPPA 7 buona prova, timido come sempre nel primo tempo, nella ripresa dopo la sbandatura di squadra che regala il vantaggio al Milan sigla il gol del pari su punizione e si carica sulle spalle il centrocampo crociato sia in fase di interdizione che di costruzione sopperendo all'inesperienza di Musacci.
GOBBI 6 ha i tempi di inserimento giusti, tiene in apprensione Abate per 90' , ma è palesemente in difficoltà quando c'è da provare a saltar l'uomo. La sua caratteristica è la corsa forsennata per 50 metri per poi inchiodare, temporeggiare e perdere la spinta offensiva.
PABON 6 troppo isolato e poco supportato da Amauri, non ha ancora la forza di prendere per mano il reparto. Si intravedono buone cose, ma non riesce ancora a fare il salto di qualità.
AMAURI 5.5 chiuso nella morsa Yepes – Zapata non tocca biglia, non aiuta Pabòn prima e Belfodil poi e si piazza al centro dell'area ad aspettare cross che non arriveranno mai.
SOSTITUTI:
BIABIANY 6.5 entra e affetta la difesa rossonera sottoponendo De Sciglio a una sessione privata di accelerazioni. Manca però sempre l'ultimo passaggio.
BELFODIL 6 tecnica di base sopraffina, ma al momento ancora fine a stessa. Aspettiamo con ansia che impari a fare assist.
PAROLO 6 entra subito nel match provando a impensierire Abbiati dalla distanza. Mette quella freschezza atletica che Musacci non riesce più a garantire

 

 

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GENOA – PARMA 1-1 (27'Lucarelli – 88'Borriello Rig.)

I Donadoni boys nella tana del Genoa, alla ricerca della vera identità. Questo il titolo che potrebbe accompagnare la trasferta genoana del Parma.In un Marassi carico dopo la vittoria sulla ex capolista Lazio, i crociati sfidano la squadra di mister De Canio (un allenatore poco considerato ma molto difficile da battere) e si presentano in campo con parecchi problemi di formazione e di forma fisica. Manca lo straripante Rosi squalificato, l'ormai infortunato cronico Palladino, e Amauri e Biabiany non sono sicuramente in forma partita. Situazione pesante soprattutto sulla fascia destra dove Donadoni è costretto a dirottare il ghanese Acquah, e davanti dove Belfodil appare l'unica certezza di un reparto bersagliato da infortuni. Nonostante questo mister Donadoni preferisce un Amauri a mezzo servizio al colombiano Pabòn che si riaccomoda in panchina, e forma un interessante tandem d'attacco con Belfodil. Il Genoa, privo di Vargas e Jankovic, risponde con la pericolosissima coppia d'attacco Borriello Immobile e con un sistema di gioco molto simile ai crociati, difesa a 3 compresa. La partita inizia con un buon possesso palla dei crociati, che tengono in mano il pallino del gioco ma davanti non riescono a sfondare né con Amauri né con Belfodil francobollato dal ruvido Bovo. Così dopo i primi 15'minuti di studio esce allo scoperto il Genoa che nella parte centrale del primo tempo mette 2 volte Immobile davanti a Mirante, sfruttando le ormai arcinote difficoltà del Parma quando viene preso d'infilata in velocità tra le linee. Nel primo caso è l'attaccante scuola juve a calciare malamente fuori, mentre nel secondo è strepitoso Mirante a deviare in corner il tiro dell'attaccante genoano. Il Parma prova a scuotersi riprendendo possesso del centrocampo con un Galloppa che appare più presente del solito e Valdes che detta i tempi. In uno dei numerosi corner a favore, i crociati passano grazie ad un fendente al volo di Lucarelli che da fuori area trafigge l'incolpevole Frey.Nell'ennesimo scontro Bovo-Belfodil la giovane punta crociata vede il suo ginocchio destro girarsi in maniera innaturale, ed è costretto a lasciare il campo tra le lacrime e con la borsa del ghiaccio. Un infortunio all'unico attaccante veramente in forma non ci voleva, per altro si teme possa essere un problema serio. Così entra a freddo il colombiano Pabòn. Dal gol di Lucarelli in poi i crociati prendono definitivamente in mano la partita, mentre il Genoa sparisce dal campo, e sfiorano il raddoppio con Amauri che imbeccato da una buona invenzione di Pabòn colpisce al volo nel cuore dell'area genoana ma trova l'opposizione di Frey, d'istinto. La partita scivola via fino al riposo con un buon Parma padrone del campo ma con poca inventiva in zona gol.

Si torna in campo con gli stessi 11, ed è subito il Genoa a partire all'arrembaggio della porta di Mirante, con lo stesso tema iniziale del primo tempo ovvero verticalizzazioni per vie centrali e la difesa crociata che fatica a tenere la dinamicità di Immobile, che nuovamente per altre 2 circostanze si trova faccia a faccia con Mirante ma si divora in entrambe le occasioni la palla del pari. Il Genoa prova a mettere pressione al Parma che a centrocampo soffre la fisicità di Kucka, e in una delle solite folate offensive di Antonelli il buon arbitro sig. Guida vede un fallo di mano di Galloppa in area di rigore e concede un penalty alla squadra di De Canio. Un rigore che nemmeno i vari replay delle moviole riescono a giustificare a pieno. Il Dio calcio però si dimostra ancora una volta saggio e giusto, e spedisce il mancino violento di Borriello sul legno alla destra di Mirante. Sfuma così l'occasione del pari per il grifone, e il Parma ringrazia riprendendo a giocare. Inizia la girandola dei cambi, Donadoni toglie uno stremato Amauri e inserisce Biabiany che riprende confidenza col campo dopo 20 giorni di stop. Altra perla di Guida, che oltre a distribuire gialli a mezzo Parma in una partita poco spigolosa, alla prima occasione utile ammonisce il diffidato Valdes che salterà la gara con il Milan. Fa il suo esordio in maglia crociata anche l'italo-tedesco Sansone che rileva il fantasma di Parolo. Il Genoa perde fiducia col passare dei minuti, e il Parma anestetizza la partita e il pubblico genoano con un buon possesso palla e con alcune occasioni non nitide ma pericolose che nascono dai piedi di Gobbi e Acquah, ma non sfruttate a dovere da Pabòn che ancora non riesce proprio a inquadrare le porte del campionato Italiano. Dopo un entrata killer dell'immune Bovo su Acquah punita incredibilmente col solo cartellino giallo dal pessimo arbitro di Torre Annunziata e proprio quando il Parma sembra in grado di condurre in porto la vittoria e portare a casa i 3 punti, ecco che all'88 minuto il buon direttore di gara concede al Genoa la seconda chance per pareggiare. Lucarelli incrocia i piedi di Borriello in area di rigore, che cade come al solito al minimo spiffero, e induce il conterraneo Guida a fischiare rigore + cartellino giallo nell'incredulità generale (persino dello stesso attaccante genoano). Contatto classico tra difensore che naturalmente deve difendere, e attaccante, come ne vediamo a centinaia in tutte le partite. Sul dischetto si ripresenta Borriello che stavolta non sbaglia e trafigge Mirante spiazzandolo. Il Parma non ci sta e si riversa nella metà campo del Genoa all'assalto nei minuti finali cercando il guizzo che però non arriva. Un punto che tutto sommato può andar bene alla truppa di Donadoni, ma che per come si erano messe le cose ha il sapore della beffa. E come non essere d'accordo con mister Donadoni che nel post partita sottolinea la mancanza di cattiveria in attacco e l'incapacità al momento di chiudere le partite. Comunque siamo sulla buona strada, la squadra gioca ed ha personalità, e questo è merito del mister. Ora sabato ci attende la durissima sfida contro il Milan, che ha appena ripreso confidenza col gol e coi 3 punti.

Dai Parma !! Crediamoci !!

LE PAGELLE di Genoa-Parma

MIRANTE 7 ipnotizza Immobile a ripetizione e manda influssi negativi a Borriello in occasione del primo rigore. Appare sicuro anche nelle uscite.
ZACCARDO 5.5 Immobile lo prende d'infilata spesso e volentieri, lui regge con l'esperienza ma fatica a resistere.
PALETTA 6.5 alcune solite chiusure sontuose, solido nel gioco aereo, costringe Borriello a gravitare lontano da Mirante per tutti i 90' . Anche lui però soffre se preso in velocità.
LUCARELLI 6 mezzo voto in più per il gol, ma vale lo stesso discorso fatto per Zaccardo
ACQUAH 6.5 gioca esterno di destra, ruolo non suo, ma a parte un paio di amnesie totalmente giustificabili regge Antonelli e lo limita ai minimi, venendo fuori nella ripresa col suo fisico e la sua prestanza
PAROLO 5.5 il fantasma dell'opera. Fa il lavoro oscuro che forse nessuno vede. Non partecipa alla costruzione della manovra, non trova la giusta collocazione a centrocampo.
VALDES 6 meno brillante del solito, le manovre dovrebbero partire dai suoi piedi e invece la difesa lo salta spesso e volentieri lanciando lungo su Amauri e Belfodil. La solfa non cambia nella ripresa dove si cerca la velocità di Biabiany e Pabòn. Ma lui non fa nulla per prendere in mano le redini della squadra
GALLOPPA 6.5 stavolta una prestazione soddisfacente del biondo romano che si fa sentire in interdizione e prova a iniziare la manovra al posto di Valdes.
GOBBI 6.5 stravince il duello con Sampirisi e si dimostra efficace in fase offensiva
BELFODIL n.g. si fa male troppo presto
(PABON 6 piccoli miglioramenti dal punto di vista tattico, ma se parliamo del suo ruolo, attaccante, ancora non ci siamo per niente. Non velocizza, non dribbla, non scatta, non inquadra mai la porta col suo leggendario cannone. Voto di fiducia.)
AMAURI 6 lotta ma non è in condizione, e si vede. Non contrasta mai i difensori genoani, non salta mai di testa. Gioca al risparmio ma nonostante questo per poco non infila Frey con un guizzo da centravanti d'area qual è. Attendiamo con trepidazione che entri in forma..

 

 

PARMA-FIORENTINA 1-1 (Roncaglia, Valdes Rig)

Anticipo di lusso per i crociati di Mister Donadoni, che in un Tardini discretamente popolato ospitano la rispettabilissima Fiorentina di Vincenzo Montella. La squadra gialloblù viene da 4 vittorie consecutive in casa considerando anche il fine campionato scorso, mentre Mirante non subisce reti tra le mura amiche da 257 minuti. Donadoni conferma praticamente per intero l'undici sconfitto al S. Paolo la settimana precedente, con le sola eccezioni dell'inserimento del colombiano Pabòn dal 1' al posto del greco Ninis (che si riaccomoda in panchina) e del francese Benalouane che rimpiazza l'infortunato dell'ultimo momento, Zaccardo. La Fiorentina parte col giovane Seferovic a fare da spalla allo scatenato Jovetic, proponendo un centrocampo di qualità con le geometrie di Pizarro e la tecnica di Borja Valero e Mati Fernandez. La partita inizia con una sterile superiorità viola, che tengono molto palla ma di fatto non riescono a impensierire mai Mirante & Co. Al 15' i crociati iniziano a svegliarsi dal torpore iniziale, costruendo qualche buona trama offensiva sull'asse Belfodil - Gobbi e tentando il gol dalla distanza con Valdes ma senza esito. Proprio quando l'inerzia del momento sembra essere dalla parte crociata, è invece la Fiorentina a trovare il vantaggio al 20' con una cannonata forte e precisa da oltre 30 metri del difensore Roncaglia, con un Mirante non completamente esente da colpe. La Fiorentina ringrazia il suo difensore di fascia e mette subito in discesa la gara, mentre la squadra di Donadoni si trova per la terza volta in quattro giornate a dover rincorrere lo svantaggio iniziale. Ne nasce così una partita molto piacevole, con continui ribaltamenti di fronte, in cui però il Parma non riesce a pungere la difesa viola, per la giornata NO di Belfodil e la timidezza di Pabòn che mostra tecnica e velocità ma è ancora troppo poco pericoloso. L'occasione più ghiotta per pareggiare nasce da un calcio piazzato, angolo preciso di Pabòn che indirizza il pallone sulla testa di Lucarelli che, libero da marcature, centra però il palo alla sinistra di Viviano. Mentre i viola, in uno dei numerosi ribaltamenti di fronte, pareggiano il conto dei legni ancora con Roncaglia che corregge verso la porta di Mirante una punizione di Mati Fernandez, ma trova anche lui il palo a salvare il portiere crociato.

Si va così al riposo con la sensazione che il Parma possa in qualsiasi momento arrivare al pari come subire il gol del k.o. Ad inizio ripresa però parte subito forte la Fiorentina con Seferovic che conquista una punizione dal limite dell'area, ma fortunatamente lo specialista Fernandez non inquadra la porta con una velenosa palombella. Mentre la squadra di Donadoni cerca di rimettere insieme idee e organizzazione, in uno dei rapidi contropiedi crociati, Pabòn si fa travolgere in area da Roncaglia, costringendo Valeri a indicare il dischetto del rigore. Dagli 11 metri si presenta Valdes che, complice una rincorsa poco convinta, calcia debolmente alla sinistra di Viviano che intuisce con largo anticipo, ringrazia e chiude la porta al pareggio crociato. Il Parma non accusa il colpo però, e da questo momento inizia a fabbricare calcio di alto livello costringendo i viola nella loro metà campo. Rosi sfonda a ripetizione dalle parti di Cassani, Gobbi è molto confusionario ma costringe Cuadrado a non rivedere mai più la metà campo crociata, e in mezzo al campo Valdes si carica la squadra sulle spalle dopo l'errore dal dischetto e coordina tutte le manovre del Parma, prodigandosi anche in fase di interdizione. Ma la manovra crociata manca di finalizzazione, gli attaccanti più pericolosi sembrano essere Rosi e Gobbi. Così, Donadoni se ne accorge al 60' e corre ai ripari inserendo Amauri e Palladino al posto dei giovani Belfodil e Pabòn.La mossa si rivela inizialmente disastrosa, alla prima azione a pochi secondi dal suo ingresso Palladino si infortuna per l'ennesima volta nel tentativo di smarcare Rosi con un colpo di tacco. Il Tardini fischia il fantasista campano che esce dopo solo 1' per far posto a Ninis. Ora però il Parma sembra aver finalmente trovato il peso specifico davanti, con Amauri che anche al 60% tiene impegnato da solo la difesa viola. Le squadre si allungano col Parma alla disperata ricerca del pari che inevitabilmente lascia spazio alle ripartenze viola. All'87, in una di queste ripartenze Toni smarca Cassani nell'area crociata e Rosi da ultimo uomo stende il difensore viola. Rigore ed espulsione per l'ex Roma. Jovetic però dimostra di essere in serata NO e calcia malamente centrale con Mirante che di piede respinge il tiro del montenegrino. Il Parma a questo punto si galvanizza, il destino ha deciso di lasciare aperta la partita fino alla fine, e riprende a mettere sotto pressione la difesa viola che prima ringrazia Viviano autore di una gran parata su colpo di testa potente di Amauri, ma al 93' si dispera quando Toni sugli sviluppi di un calcio piazzato si inventa un palleggio di mano in area di rigore. Valeri per la terza volta indica il dischetto inevitabilmente ma inspiegabilmente non ammonisce il lungo attaccante viola che, già ammonito, sarebbe stato espulso. Sul dischetto si ripresenta con coraggio Valdes che stavolta bada al sodo e sfonda la porta spiazzando Viviano con un rigore forte e preciso. Pareggio meritato per la banda di mister Donadoni e sospiro di sollievo per tutto il Tardini (Ghirardi compreso, inquadrato dalle telecamere di Mediaset evidentemente provato dal finale thriller). Un punticino che smuove la classifica, ci porta a quota 4, una buona prestazione contro una squadra attrezzata per l'Europa. Ora ci attende l'insidiosissima trasferta di Marassi nella tana di un lanciato Genoa targato Borriello-Immobile.

Forza Parma! Noi ci crediamo!

LE PAGELLE DI PARMA – FIORENTINA 1 –1

MIRANTE 6.5 ipnotizza Jovetic dagli 11 metri aprendo di fatto la rimonta crociata, ma si lascia sorprendere dal missile terra aria di Roncaglia. Una palla si forte ma scagliata da una distanza sorvegliabile.
BENALOUANE 6.5 il francese al debutto con la maglia del Parma non fa rimpiangere Zaccardo, si incolla a Jovetic e lo limita a giocate prossime allo zero. In fase di impostazione non ha i piedi adatti ma si dimostra marcatore d'altri tempi.
PALETTA 7 l'argentino è ormai il leader della difesa. Comanda Benalouane, lo aiuta raddoppiando spesso su Jovetic, limita Seferovic e annulla completamente Toni anche nel gioco aereo.
LUCARELLI 5.5 pericolosissimo sui calci piazzati, ma il Parma in difesa soffre soprattutto dalla sua parte dove tra lui e Gobbi si infilano con successo a turno Cuadrado, Fernandez e Seferovic.
ROSI 7 altra grandissima prestazione dell'ex Roma che dimostra ancora una volta sul campo la sua voglia di riscatto. Stravince il duello con Cassani arando a ripetizione la corsia destra. Sta bene e si vede, ma soprattutto non si dimentica di difendere.
PAROLO 5.5 l'ex cesenate è ancora troppo assente. Non ci si accorge mai della sua presenza in campo. Non aiuta a livello fisico a contrastare i tecnici centrocampisti viola e non si rende pericoloso in fase offensiva.
VALDES 7 una sorpresa la personalità di questo ragazzo che dopo aver fallito malamente un rigore ha il coraggio di ripresentarsi dal dischetto in pieno recupero per l'importantissima rete del pari. Chiedendo scusa ai tifosi per l'errore precedente. A centrocampo è il cervello di questa squadra, e a differenza di Napoli regge anche la fase di interdizione. GALLOPPA 5.5 stesso discorso fatto per Parolo. Non entra mai nel vivo delle azioni. Fa il compitino e sembra non essere supportato nemmeno da una grande condizione atletica.
GOBBI 6 un mix tra il 7 in fase offensiva quando nella ripresa costringe Cuadrado a non attaccare più, e un 5 in fase difensiva quando specie nel primo tempo non riesce a prendere le misure né al colombiano né a Fernandez che nella sua zona e in quella di Galloppa trovano terreno fertile.
PABON 6 voto di stima e di speranza, ha qualità e si vede. E' troppo timido però, non attacca mai la profondità e non si vede in zona gol. Portiamo pazienza.
BELFODIL 5.5 il giovane francese non ripete la prestazione di Napoli, stavolta fatica a saltare i difensori viola e creare la superiorità numerica. Si capisce da subito che non è in giornata.
AMAURI 6.5 non è al top della condizione, ma entra e mette subito tutto il suo fisico e la sua grinta aiutando la squadra a schiacciare la Fiorentina nella sua metà campo. Solo un super Viviano gli nega il gol del pari, respingendone un gran colpo di testa potente e ravvicinato. Il suo ingresso cambia decisamente la partita.
PALLADINO n.g. senza parole. Moralmente ingiusto fischiare la sfortuna di questo ragazzo. Ma ci sono anche altri risvolti da considerare. E' evidente che non si può fare affidamento su di lui e che a Gennaio una punta andrà reperita.
NINIS 6 entra e mette la sua verve nel lato destro del Parma, non incide però in maniera decisiva nella rimonta crociata.

 

 

NAPOLI-PARMA 3-1 ( 3' Cavani rig. 39' Pandev 44' Parolo 77'Insigne)

In una bella domenica di sole, e finalmente su un campo degno del gioco calcio, la banda di Donadoni si presenta al S. Paolo di Napoli cavalcando l'onda di ottimismo dovuta alla vittoria nella “prima” casalinga ai danni del Chievo Verona, e ai precedenti degli ultimi anni sotto il Vesuvio che spesso ci hanno regalato soddisfazioni. I crociati si presentano in terra partenopea con assenze pesanti, soprattutto nel reparto avanzato dove spiccano gli infortuni del “solito” Amauri e del francese Biabiany. Donadoni è quindi costretto a inventarsi nuove soluzioni per l'attacco dove unica certezza rimane il talentino francese Belfodil, al fianco del quale sono in ballottaggio il rinato Palladino e il greco Ninis che la spunta sul filo di lana, aggiudicandosi la prima maglia titolare della stagione in uno stadio caldo che potrebbe ricordare la sua Grecia.A centrocampo Donadoni preferisce privilegiare le doti incursionistiche di Parolo e Galoppa ai lati del regista confermatissimo Valdes, relegando in panchina i muscoli di Acquah. Sugli esterni partono i soliti Rosi e Gobbi, mentre in difesa il trio Zaccardo – Paletta – Lucarelli a protezione di Mirante pare inamovibile. L'inizio gara è traumatico, dopo soli 3' Hamsik infila nel corridoio un preciso pallone per Pandev che prende in velocità la difesa crociata e si presenta solo davanti a Mirante che, per forza di cose, lo stende. Rigore e giallo. Si presenta sul dischetto Cavani che realizza nonostante Mirante avesse ottimamente disteso le sue leve dalla parte corretta. Il gol a freddo costringe gli uomini di Donadoni a giocare la partita nel modo che non avrebbero voluto adattare, ovvero alla costante ricerca del gol del pari. Valdes però non riesce a inventare, Galoppa e Parolo non trovano i tempi di inserimento, Ninis dimostra buone doti tecniche ma pare giocare troppo lontano dalla porta lasciando Belfodil isolato contro la difesa napoletana. Ciò nonostante il Parma prende possesso del centrocampo e sfoggia un fluido ma poco incisivo possesso palla. Così, dopo alcuni contropiedi falliti dal Napoli e qualche pericolo creato dall'ispirato Belfodil, un errore di palleggio dei nostri centrocampisti permette ai partenopei l'ennesima ripartenza di Hamsik che si allarga sulla destra e serve centralmente Pandev che, prendendo d'infiliata la difesa crociata, trafigge Mirante incolpevole. La partita sembra chiusa e le ripartente del Napoli non sembrano promettere nulla di buono, ma alla prima occasione il Parma riapre la partita con un colpo di testa parabolico di Parolo, bravo a indirizzare il preciso cross di Gobbi sotto la traversa di De Sanctis.

Gara riaperta e squadre negli spogliatoi. Al rientro ci si aspetta una partita sulla falsariga del primo tempo, e invece parte subito forte il Napoli che complice la mancanza di muscoli nel centrocampo crociato, sfonda più volte per vie centrali colpendo ripetutamente in contropiede. Cavani si presenta per 2 volte a tu per tu con Mirante ma prima trova la splendida opposizione del portiere Stabiese con i piedi, poi sciupa calciando malamente fuori. I crociati riescono a imbastire qualche trama interessante, ma di pericoli dalle parti di De Sanctis ce ne sono pochi. In una di queste occasioni è il buon Gervasoni a fermare un lanciato Rosi fischiando qualcosa, non si sa cosa. Donadoni toglie il volenteroso ma troppo isolato Ninis per inserire Pabòn : il colombiano si presenta con un paio di interessanti serpentine centrali ma si dimostra frettoloso nel voler a tutti i costi calciare in porta da qualsiasi distanza, rischiando anche la figuraccia. Nell'ultimo quarto d'ora il Parma da l'impressione di poter segnare quanto di poter prendere gol da un momento all'altro, e infatti sull'ennesimo contropiede micidiale degli uomini di Mazzarri ci pensa il neo-entrato Insigne (al primo centro in serie A) a trafiggere con freddezza Mirante e chiudere la pratica. I crociati subiscono il colpo, Donadoni inserisce Palladino per Rosi per cercare di dare più consistenza all'attacco crociato, ma la partita scivola via definitivamente. Con un'ultima occasione che capita sui piedi di Belfodil che incredibilmente calcia a lato a porta praticamente sguarnita dopo una carambola in area di rigore. Insomma, in fase offensiva un Parma quadrato e fluido nella manovra che però non punge sotto porta. In fase difensiva la squadra di Donadoni paga la “leggerezza fisica” di Galloppa e Parolo di fronte a Inler Hamsik e Dzemaili. Ora ci attende un trittico di fuoco a cominciare da sabato quando al Tardini arriverà l'ambiziosa Fiorentina di Montella.

Dai Parma!

LE PAGELLE di Napoli-Parma

MIRANTE 5.5 causa il rigore che mette la partita in discesa per il Napoli, appare incerto su tutti i calci piazzati. Salva con una provvidenziale parata d'istinto di piede su Cavani.
ZACCARDO 5
soffre le incursioni centrali di Pandev, non riesce a proporsi in fase offensiva come ci si aspetterebbe. Troppo timido.
PALETTA 6
“The Wall” rischia di sgretolarsi più volte di fronte alle scorribande in contropiede degli uomini di Mazzarri, ma tutto sommato regge Cavani limitandolo al minimo sindacale e si prodiga in interventi efficacissimi.
LUCARELLI 5 vedi Zaccardo, con l'aggiunta di qualche annetto in più sul groppone che rende quasi impossibile la proposizione offensiva se non sui calci piazzati. Hamsik lo infila più volte ma la colpa non è solo sua.
ROSI 6.5
Aleandro è una spina nel fianco della difesa del Napoli, costringe Zuniga a lavorare solo in fase di copertura.
PAROLO 5.5
mezzo voto in più per la splendida parabola del gol, ma soffre maledettamente in fase di interdizione. Spesso fuori posizione come Galloppa, non copre a dovere Valdes.
VALDES 5
prova in chiaroscuro del regista cileno che dimostra le ormai consolidate proprietà di palleggio in fase di impostazione, ma viene travolto come tutti i compagni di reparto dalle ripartente del Napoli che sfonda a ripetizione nella zona nevralgica del campo.
GALLOPPA 5
Si limita al compitino, non azzarda quasi mai una giocata di personalità. In fase di interdizione vale il discorso fatto per Parolo. Ci attendiamo molto di più dal biondo centrocampista romano.
GOBBI 6
spesso fuori posizione in fase difensiva, ma spesso anche uno dei nostri attaccanti più pericolosi. Ha buoni inserimenti, ma si vede che ancora non è supportato da ottima condizione fisica.
NINIS 6 dimostra buone doti di palleggio ma la mancanza di un vero punto di riferimento centrale in attacco lo penalizza. Parte alle spalle di Belfodil che però non è un attaccante statico, l'intesa è da migliorare.
BELFODIL 6
mezzo voto in meno per il gol sbagliato a pochi minuti dal termine, ma il ragazzino dimostra ancora grande personalità e grande tecnica nonostante la stazza. Si porta spesso a spasso Cannavaro e Aronica (e poi Gamberini) e duetta bene con gli esterni.