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Per colpa di qualcuno non si fa credito a nessuno...

Esattamente come quei cartelli esibiti nei bar delle nostre città: "Per colpa di qualcuno non si fa credito a nessuno...".
Purtroppo stavolta questa frase non verrà riportata nel bar di fiducia dove si va a bere con gli amici e dove simbolicamente si diceva al barista "metti in conto". Ora invece il conto si pagherà, e salato.
Gli incidenti avvenuti a Catania venerdi 2 febbraio, costati la vita ad un ispettore di polizia sono stati la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Lasciando per un momento da parte più dolorosa, la morte di un uomo, cerchiamo di analizzare il futuro di chi la partita l'ha sempre vissuta in modo sano.
Ora il sistema calcio e le istituzioni si interrogano sulle cause che hanno determinato tali incidenti, e come non mai cercheranno di mettere fine alla violenza negli stadi... ma a che prezzo? Chi pagherà tutto ciò?
La generalizzazione della formula ultras=violenti usata da parte dei media non ha un riscontro oggettivo. Facile e troppo comodo prendersela con tutti, e non analizzare realmente ogni singolo gruppo e ogni singolo componente del tifo organizzato.
Si parla da anni di instaurare il "sistema inglese" ovvero tolleranza zero nei confronti di tutti.
E per tutti non si intendono solo gli ultras, ma anche i tifosi che vanno allo stadio con il proprio striscione, la propria bandierina, il proprio stendardo di cui va fiero e che permette anche al singolo tifoso di sentirsi parte integrante della curva. Essere tifosi è passione... bene col sistema inglese non ci sarà più la possibilità di portare allo stadio nessuna bandiera non ci sarà più possibilità di esprimere la propria passione...
Col sistema inglese le curve diventeranno tribune a basso prezzo, la partita si vedrà rigorosamente seduti al proprio posto come in un teatro, con un unica differenza, che gli stadi italiani non sono nemmeno paragonabili agli splendidi impianti inglesi.
Questo sarà il prezzo da pagare per tutti...

 

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